Trovati i responsabili indagati per la morte di Giuseppe Danieli operaio morto sul lavoro a Senago all’età di 71 anni per un incidente che secondo il sindacato è stato più che altro morte annunciata.
Lo scorso 6 aprile, Giuseppe Danieli ha perso la vita precipitando per 14 metri mentre lavorava su un capannone della Cifa a Senago.
L’uomo era assunto regolarmente dalla ditta Bianchi con sede in via Lombardo, Santa Margherita a Lissone.
Cosa è successo il giorno dell’incidente, la ricostruzione dei presenti e delle forze dell’ordine
Quel giorno era sul tetto di un capannone in compagnia di un collega, entrambi si stavano occupando dell’installazione delle nuove tubazioni di gas metano. All’improvviso sarebbe caduto per aver poggiato il piede su una copertura in lamiera presente nel tetto che avrebbe ceduto facendolo volare giù per diversi metri.
La polizia locale e gli ispettori dell’agenzia di tutela della salute di Milano confermano adesso che l’operaio non era correttamente attaccato alla fune di sicurezza, che entra in gioco in caso di caduta, come prevede la normativa. Per questo motivo l’operaio sarebbe precipitato nel vuoto e poi morto il giorno dopo.
Dopo l’incidente Danieli è stato soccorso e trasportato d’urgenza in ospedale, ma per lui non c’è stato nulla da fare
Dopo l’incidente le squadre di soccorso Cifa, il personale 118 e i Vigili del Fuoco sono intervenuti per controllare le condizioni del 71enne e aiutarlo nell’immediato. L’uomo però è apparso sin da subito in condizioni gravissime. Dopo essere stato curato come possibile sul luogo dell’incidenti dai medici e dagli infermieri, Giuseppe Danieli è stato trasportato in codice rosso intubato all’ospedale Niguarda.
In lui sono state riscontrate fratture multiple ad una gamba e un trauma cranico particolarmente preoccupante e severo. L’uomo è deceduto il giorno dopo dopo tanta sofferenza.
Procura di Milano: indagate due persone per la morte di Giuseppe Danieli
La Procura di Milano con l’inchiesta coordinata da Roberta Amedeo, ha aperto il fascicolo per omicidio colposo aggiungendo l’aggravante di violazione delle norme sulla prevenzione degli incidenti sul lavoro. Sul registro degli indagati nelle scorse ore sono stati scritti due nomi.
Ad essere indagati sino il titolare dell’azienda che aveva assunto Danieli e il responsabile Cifa che avrebbe dovuto garantire la sicurezza dei lavoratori che erano presenti nell’azienda. Il 71enne amava lavorare, non riusciva proprio a farne a meno, proprio come è stato raccontato dai suoi stessi familiari. Per cui nonostante fosse entrato in pensione ormai da qualche anno aveva scelto di continuare a lavorare e di conseguenza aveva un contratto con la ditta impegnata nei lavori alla Cifa.
Le dichiarazioni della ditta per cui lavorava il 71 enne
La ditta lissonese per cui l’operaio lavorava da anni, dopo la tragedia ha rilasciato delle dichiarazioni. Ha affermato di non voler dire nulla su quanto successo per rispetto nei confronti dell’operaio e dei suoi familiari. Ha deciso di rimanere in silenzio in attesa di decisioni in merito da parte delle autorità già impegnate dal giorno dell’incidente nei dovuti accertamenti.
Oggi tutti parlano di Giuseppe e lo ricordano come un uomo attivo, un grande lavoratore che non meritava questo epilogo.