Molto spesso ci si chiede se è reato bestemmiare in pubblico: la legge su questo aspetto è molto chiara.
Può capitare a tutti di perdere la pazienza e lasciarsi andare a insulti e improperi, spesso rivolti a qualcuno o più semplicemente senza alcun destinatario preciso. Tuttavia è bene stare molto attenti, dato che le espressioni rabbiose e irriverenti possono comportare seri problemi a chi le pronuncia: una persona pesantemente insultata può infatti decidere di denunciare il soggetto che ha lanciato determinati offese. Ma cosa succede invece con la bestemmia? Anche se meno frequente rispetto al passato, la bestemmia continua a rimanere presente nel gergo comune, specialmente in alcune regioni.
Bestemmiare in pubblico, cosa si rischia? La legge è molto chiara
Sentire una persona bestemmiare in pubblico non è certamente piacevole, anche se ormai questo gesto non è più considerato un reato. La bestemmia in pubblico, infatti, viene punita con una sanzione amministrativa, pertanto l’utilizzo di questo linguaggio blasfemo è stato declassato da reato a illecito sanzionabile con una semplice multa. Tuttavia, come accennato, fino a poco tempo fa la bestemmia in Italia era considerata reato a tutti gli effetti.
Già nel 1930 era presente una norma all’interno del Codice Rocco che puniva con l’ammenda fino a 600.000 lire tutti coloro che osavano pronunciare bestemmie nei confronti delle divinità o parole oltraggiose all’indirizzo dei defunti. La depenalizzazione è arrivata nel 1999, con l’articolo 724 del Codice Penale che certifica il passaggio della bestemmia in pubblico da reato a illecito amministrativo.
Pertanto, coloro che pubblicamente bestemmiano utilizzando invettive o parole oltraggiose nei confronti delle divinità va incontro ad una sanzione pecuniaria, che può andare da un minimo di 51 ad un massimo di 309 euro. La stessa multa si applica a coloro che proferiscono parole oltraggiose nei confronti dei defunti. Chiaramente, la sanzione pecuniaria amministrativa si applica solo nel caso in cui il soggetto in questione bestemmi in luoghi pubblici: in locali come bar, pub e ristoranti, ad esempio, ma anche mentre ci si trova sulle vie pubbliche o in luoghi privati ma a cui possono accedere tutti. Se invece si bestemmia a casa propria non si corre alcun rischio.
Bestemmie, anche sui social si rischia grosso
In Italia viene punita con la sanzione amministrativa l’offesa alle divinità di tutte le religioni. Pertanto non si rischia solo se si bestemmia il Dio cristiano in pubblico. Il Concordato del 1984 ha fatto cadere lo status di ‘religione dello Stato’. Pertanto la sanzione è assicurata anche a coloro che bestemmiano in pubblico altre divinità differenti da quelle cristiane.
Va tuttavia precisato che nelle varie sentenze che si sono succedute in questi anni non sono state ritenute bestemmie quelle a carico della Madonna o dei Santi. Per quanto riguarda le altre religioni, non sono soggette a sanzione amministrativa le parole oltraggiose nei confronti dei Profeti o altre figure non divine. Ma chi bestemmia sui social network può andare incontro alla multa? Certo che sì, dato che i social sono ormai considerati alla stregua di un luogo pubblico. Pertanto bestemmiare su Facebook o Instagram equivale a farlo in mezzo alla pubblica via.