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Salute

Emergenza aviaria sul lago d’Iseo

Già a marzo a Iseo, Sarnico e Clusone, erano stati trovati dei gabbiani morti. Per quanto all’inizio potesse sembrare un campanello d’allarme, la conferma dell’emergenza aviaria è stata lanciata soltanto ora, su tutta la zona del Lago d’Iseo, direttamente da ats Brescia.

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Al lido Sassabanek, così come sulla spiaggia di via per Rovato e di fronte al supermercato Italmarkt, dove molte persone portano da mangiare ai gabbiani e ai piccioni, richiamandone tantissimi altri, sono stati ritrovati diversi esemplari morti.

Soltanto allora è scattato l’allarme che poi è stato confermato da Ats pubblicamente, che ha provveduto a fornire delle linee guida ben chiare, da seguire, a tutta la popolazione.

Controlli e accertamenti negli allevamenti di pollame, ecco cosa è stato riscontrato da ats

A seguito dei controlli avviati negli allevamenti di pollame situati a 3 km dai luoghi in cui sono stati ritrovati i cadaveri, si è iniziato a parlare di allarme aviaria. Ats ha imposto a tutte le aziende il divieto di allevare il pollame all’aperto. Alcune regole sono state imposte anche ai privati. Questi ultimi da adesso in poi non potranno più utilizzare l’acqua che non proviene dai serbatoi per gli animali.

Poi è stato consigliato loro di tenere gli animali al chiuso e di recintare la zona aperta, perché il rischio che l’aviaria si diffonda senza nemmeno dare nell’occhio è tanto alto. Al momento ats Brescia sta analizzando gli esemplari morti, per prendere delle precauzioni ben precise. Per questo nei prossimi giorni arriveranno delle altre informazioni in merito.

Linee guida per la popolazione per mantenere basso il contagio aviaria

Intanto, è importante sottolineare che per quanto riguarda la popolazione, per adesso il rischio è basso. Bisogna comunque fare attenzione alle piccole cose che possono fare la differenza. Per cui si deve evitare di alimentare allarmismi ma allo stesso tempo evitare di entrare a contatto diretto con gli animali selvatici. Questo in modo particolare se appaiono malati, oppure se sono deceduti.

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E poi ancora seguire delle regole ben precise per lo smaltimento delle carcasse degli animali. Mentre chi entra a contatto anche se involontario con le carcasse degli animali o con gli animali ammalati, deve provvedere immediatamente a lavare le mani. Poi gli indumenti vanno lavati almeno a 60 gradi usando prodotti per la disinfezione dei capi.

A tenere l’attenzione alta sulla situazione è la Polizia Provinciale, in collaborazione con ats. Quest’ultima si sta occupando dei campionamenti, adottando ovviamente le misure precauzionali consigliate alla popolazione. Sta anche provvedendo allo smaltimento delle carcasse degli animali in condizioni di sicurezza.

Published by
Giusy Pirosa