A seguito della partita di Champions tra Milan e Inter, 15 tifosi rossoneri sono stati colpiti da Daspo per comportamenti e intemperanze varie.
La partita tra Milan e Inter rappresenta quelle partite di cui si può dire di tutto meno che sia banale, sia dentro e fuori dal campo.
Mercoledì è andata in scena a San Siro la prima delle due semifinali di Champions League, vinta nettamente dai nerazzurri con il più classico dei risultati (2-0).
Il ritorno è previsto martedì prossimo 16 maggio a campo invertito. Per il Milan ribaltare il risultato sarà davvero un’impresa, non soltanto perché l’Inter si è dimostrata superiore, ma anche perché ancora è incerta la presenza di Leao.
Al di là dell’aspetto sportivo, per la gara di ritorno c’è grande ansia da parte delle istituzioni e delle forze dell’ordine per ciò che potrebbe accadere prima, durante e dopo la partita di martedì.
Intanto, 15 persone pagheranno con il Daspo per i loro comportamenti durante il match d’andata.
Son ben 15 i milanisti sanzionati con il Daspo, emesso dal commissario Giuseppe Petronzi. Tredici di queste persone sono state escluse dallo stadio per un anno, mentre per un uomo di 67 anni e suo figlio di 29 anni la pena è stata più severa, con l’interdizione dallo stadio per due anni.
I protagonisti accusati avrebbero aggredito una addetta al controllo dei biglietti dopo che aveva chiesto il biglietto al figlio minore del 67enne nell’area che stava occupando. I parenti degli accusati hanno poi insultato e spintonato l’addetta, fatto che ha poi portato alle accuse.
Un altro episodio molto grave riguarda un ragazzo di 19 anni, che ha tentato di raggiungere il secondo anello blu arrampicandosi sulla balaustra, con il forte rischio di precipitare. Per lui il provvedimento è stato l’esclusione per un anno dallo stadio.
Quando sconteranno la loro pena ci penseranno due volte prima di manifestare comportamenti iniqui in uno stadio e in un Paese civile.