Esselunga coinvolta in un’indagine fiscale: sequestro di 48 milioni di euro

Esselunga. La rinomata catena di supermercati è stata coinvolta in un’indagine fiscale portata avanti dalla Guardi di finanza. Sequestrati preventivamente quasi 48 milioni di euro

Esselunga
Esselunga – imilanesi.nanopress.it

La catena di supermercati Esselunga, di proprietà della famiglia Caprotti, è finita al centro di un’indagine sulla presunta somministrazione illecita di manodopera. La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo d’urgenza per un ammontare di quasi 48 milioni di euro nei confronti dell’azienda. Secondo i pubblici ministeri, Esselunga sarebbe responsabile di una complessa frode fiscale perpetrata attraverso il meccanismo dei “serbatoi di manodopera”.

Esselunga: quali sarebbero i comportamenti illeciti perpetrati dall’azienda

L’indagine, condotta dal pm Paolo Storari, sostiene che Esselunga avrebbe adottato questa pratica illecita da numerosi anni, comportando lo sfruttamento sistematico dei lavoratori e ingenti danni all’erario. Attualmente, sono indagati l’ex direttore finanziario Stefano Ciolli e l’attuale direttore finanziario Albino Rocca. Inoltre, Esselunga come società è indagata per la responsabilità amministrativa degli enti.

Guardia di finanza
Guardia di finanza -imilanesi.nanopress.it

Secondo quanto ricostruito, Esselunga non avrebbe assunto direttamente il personale, ma si sarebbe avvalsa di società intermediarie, che a loro volta si sarebbero rivolte ad altre cooperative. In alcuni casi, l’azienda avrebbe contattato direttamente le cooperative, creando così i cosiddetti “serbatoi di manodopera”. Queste cooperative avrebbero omesso di versare l’IVA e, nella maggior parte dei casi, anche i contributi previdenziali e assistenziali per i lavoratori.

Nella giornata di giovedì 22 giugno, il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha effettuato un sequestro per un importo totale di 47.765.684,45 euro. Secondo i magistrati, Esselunga avrebbe emesso fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e stipulato contratti di appalto fittizi per la somministrazione di manodopera, violando così la normativa di settore. Questa pratica avrebbe portato all’emissione e all’utilizzo di fatture inesistenti per un valore superiore a 221 milioni di euro, con un importo di IVA superiore a 47 milioni di euro.

La presunta frode andrebbe avanti da anni

I magistrati sottolineano che la condotta di Esselunga durerebbe da numerosi anni. La presunta frode tramite i “serbatoi di manodopera” nei servizi di logistica e movimentazione merci sarebbe stata attuata da Esselunga nel periodo compreso tra il 2016 e il 2022. Gli atti dell’inchiesta della Guardia di Finanza riportano numerose fatture false.

Supermercato
Supermercato -imilanesi.nanopress.it

Nei prossimi giorni, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Milano, Domenico Santoro, dovrà decidere sulla convalida del decreto di sequestro. Nella giornata di giovedì, le fiamme gialle hanno effettuato perquisizioni nei confronti di persone fisiche e giuridiche coinvolte nell’inchiesta a Milano, Novara e Bergamo.

In risposta alle accuse, Esselunga ha rilasciato una nota. L’azienda afferma di essersi immediatamente attivata per offrire la più ampia collaborazione alle autorità giudiziarie. Inoltre, si attende con fiducia le verifiche e gli approfondimenti, nella consapevolezza di aver sempre operato nel rispetto della legalità.

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