Grazie alla novità del Governo Meloni sarà possibile andare in pensione 5 anni prima del tempo: tutti i dettagli.
Fin dal giorno del suo insediamento il governo Meloni ha fatto capire di voler mettere mano al sistema pensionistico italiano, in modo da venire incontro a tutti quei pensionati che stanno facendo grossa fatica a reggere l’urto dei rincari dei costi dell’energia e dei generi alimentari. Ma non è tutto, perché nell’impegno dell’esecutivo sul fronte pensioni c’è anche un altro aspetto, ovvero quello che consente di andare in pensione con un certo anticipo in caso del raggiungimento della quota necessaria di contributi versati. In particolare, il governo Meloni vuole estendere uno strumento che permette di andare in pensione fino a cinque anni di anticipo.
In pensione 5 anni prima: si potrà fare anche nel 2024 e nel 2025
Fino ad oggi, infatti, il termine ultimo per godere di questa misura di pre-pensionamento era il 31 dicembre 2023. La buona notizia di queste ultime ore è che il governo guidato da Giorgia Meloni sta ragionando sulla proroga di due anni del contratto di espansione. Ciò vuol dire che anche nel 2024 e nel 2025 sarà possibile andare in pensione prima del tempo, ovviamente se in possesso di determinati requisiti. Questo strumento permette ai beneficiari di usufruire di un assegno erogato dall’INPS per il tempo necessario al raggiungimento della pensione ordinaria.
Per farla breve, coloro che raggiungono i 62 anni di età e possono dimostrare di aver versato 37 anni e 10 mesi di contributi hanno accesso a questa misura, che consente di andare in pensione con 5 anni di anticipo. Questo strumento, noto come contratto di espansione, nasce da un’intesa tra le aziende e i sindacati. L‘obiettivo è quello di agevolare l’accesso alla pensione per tutti quei lavoratori che si avvicinano alla quiescenza. In questo modo i lavoratori possono lasciare il loro impiego e godersi il meritato riposo con diversi anni di anticipo, mentre le aziende hanno la possibilità di risparmiare sui costi riducendo il personale o comunque di sostituire i lavoratori che vanno in pensione con altri più giovani e probabilmente anche più preparati ad usare i dispositivi tecnologici.
Per questo anche le aziende spingono affinché il governo Meloni ufficializzi l’estensione del contratto di espansione per altri due anni, garantendo quindi questa misura anche nel 2024 e nel 2025.
Tutti i dettagli del contratto di espansione
Nell’eventuale accordo con i sindacati bisognerà anche stabilire le nuove assunzioni, dato che per ogni 3 pensionamenti anticipati deve esserci un’assunzione già precedentemente programmata. E non è tutto, perché il contratto di espansione viene ulteriormente incontro ai lavoratori che si avvicinano all’età pensionabile. L’intesa, infatti, prevede la riduzione delle ore di lavoro per questi lavoratori.
Ma quanto riceveranno di assegno mensile i lavoratori che decideranno di usufruire del contratto di espansione? La somma – erogata dall’azienda – sarà pari a quella della pensione maturata nel momento in cui si uscirà dal mondo del lavoro. In aggiunta, l’azienda provvederà anche a garantire i 5 anni di contributi che mancano per raggiungere i 42 anni e 10 mesi necessari per le pensioni anticipate ordinarie. Tutto questo in attesa di una più ampia riforma delle pensioni.