Per questi pensionati ci sono solo buone notizie, con 146 euro in più a fine mese: quali sono le condizioni e le novità in merito?
Il mondo delle pensioni è in continuo fermento e rivalutazione, proprio perché il Governo sta cercando di mettere insieme strumenti che possano aiutare i pensionati. In questo casa, si parla della rivalutazione delle pensioni che sono partite con una percentuale provvisoria con la definizione della stessa in queste ultime ore. Questo significa che una categoria in particolare potrà arrivare a circa 146 euro in più di pensione direttamente a fine mese. Proviamo a fare chiarezza?
Per comprendere meglio tutto il discorso delle pensioni occorre fare un piccolo passo indietro nel tempo, di pochi mesi. A dicembre 2022 è stata confermata la percentuale provvisoria per la rivalutazione delle pensioni del 7,3%, applicandola direttamente sulle quote.
Questa è una percentuale data dai dati Istat e dall’aumento dell’inflazione subita nell’anno 2022, ma è stata comunque provvisoria e non definitiva. I pensionati si sono dunque ritrovati con una quota molto più alta di quella dell’anno precedente, con una rivalutazione mai vista e completamente nuova nel suo genere.
Le vere protagoniste sono state le pensioni mimine, che hanno avuto un aumento notevole mentre le quote più alte hanno avuto un piccolo taglio, seppur sempre con aumenti di varia natura.
Cosa accade adesso? In questo momento è arrivata la percentuale di rivalutazione definitiva che mette il punto su quelli che sono i vari aumenti di pensione per le varie categorie.
La circolare dell’Inps numero 11 del 2023 ha confermato che la percentuale definitiva è dell’8,1%, con recupero della somma mancante a partire da gennaio 2024. Il conguaglio di scarto quindi non verrà versato nell’immediato, proprio perché è necessario dare il tempo all’Inps di ricalcolare completamente le pensioni.
L’impatto di questa percentuale è da rivedere anche sui massimali e sui minimali, con quote che avranno ancora da prendere degli arretrati nel 2024 relativi al 2023.
Facciamo un esempio pratico? Chi percepisce 2.000 euro di pensione avrà 146 euro di aumento per il 2023, con uno 0,8% da applicare poi a gennaio 2024.
Un esempio sopra descritto che mette l’accento su quello che sarà l’impatto sulle pensioni, con un aumento inaspettato e dovuto già a gennaio 2024 che riguarda gli arretrati che poi si aggiungeranno alle percentuali di rivalutazione (che si sapranno a dicembre 2023).
Per fare altri esempi pratici, una pensione minima grazie al tasso oggi definitivo arriva sino a 567,64 euro con un arretrato di 54 euro che verrà ricevuto a gennaio 2024. Ovviamente, tutti gli arretrati non potranno essere distribuiti nell’anno corrente, perché l’Ente non ha il tempo necessario di ricalcolare tutte le pensioni in essere e le nuove.
Da Gennaio 2024 si riceverano queste quote mancanti, così da poter mettere il punto sulle rivalutazioni del 2023.