A Palazzo Reale a Milano in mostra Goya, “La ribellione della Ragione”, un viaggio fra dipinti, cartoni e incisioni su matrici in rame.
È partita il 31 ottobre a Palazzo Reale di Milano la mostra di Francisco Goya “La ribellione della Ragione”. Un autore colto e rispettoso delle tradizioni spagnole. È stato un attento ritrattista della monarchia spagnola del XVIII e XIX secolo.
A Palazzo Reale si potranno ammirare 70 delle sue opere per cercare di scoprire la sua ricerca artistica ed estetica. L’assessore alla cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi nella sua introduzione alla mostra ha sottolineato la libertà dell’artista.
Goya, infatti, è sempre stato “insofferente ai vincoli della committenza” e ha sviluppato, di conseguenza, un’arte libera andando contro le convenzioni e i tabù dell’epoca. Domenico Piraina, direttore di Palazzo Reale, ha commentato la mostra sottolineando come
«la mostra attuale intende concentrare l’attenzione sull’opera stessa di Goya vista dall’interno del processo creativo”.
Sette sezioni che raccontano la storia dell’artista
L’obiettivo è quello di vedere il percorso dell’artista, sia attraverso le scelte tematiche che quelle stilistiche. La mostra è curata da Víctor Nieto Alcaide, delegato accademico del Museo, Calcografia e Mostre della Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid.
La mostra presenta diverse sezioni. La prima “Goya, protagonista del suo tempo: l’apprendistato e gli esordi”,è dove Goya è protagonista del suo tempo. Le opere rappresentano gli esordi della sua arte.
Tra questi si possono ammirare L’Autoritratto su cavalletto, Hercules y Ónfala, insieme ai ritratti della famiglia reale e dell’aristocrazia spagnola. In un’altra sezione titolo “Il popolo si diverte”, presenta invece una serie di cartoni per arazzo.
Questi trattano temi destinati a ed arricchire palazzi e residenze nobiliari. Le scenografie presentano diverse tematiche come il gioco o lo spettacolo e la festa. Qui è possibile ammirare i Juegos de niños e Las mulissas o Il trascinamento del toro.
In un’altra sezione intitolata “Le commissioni e la clientela” si possono vedere una serie di Capricci e Proverbi incisi su matrici di rame. Queste rappresentano la sua libertà espressiva svincolata dalla committenza.
Un’altra sezione è dedicata alle “Amicizie Illuminate”. Qui si percepisce proprio il tipico atteggiamento critico e ribelle della sua pittura legato al periodo storico. È evidente, secondo i critici, la sua rivoluzione nell’uso del colore.
Denuncia, guerra e libera espressione
Nella sezione seguente “Vigilare e Denunciare” si possono ammirare delle incisioni che mostrano le sue idee in un mondo dove prevalgono aristocrazia, clero e le classi più disagiate.
Le Fucilazioni del 2 maggio e I disastri della guerra sono tra le opere più rappresentative della sesta sezione “Goya e la guerra”. Nell’ultima sezione “La libertà critica e l’allargamento dell’immaginazione” prevale l’espressività sulla rappresentazione.