In molti ricorderanno l’incidente del Frecciarossa deragliato a Lodi nel 2020, che provocò la morte di due macchinisti, mentre 32 persone rimasero ferite.
A 3 anni da allora due operai sono stati condannati a tre anni di reclusione, l’istruttore invece è stato assolto.
Il deragliamento del Frecciarossa avvenne in provincia di Lodi il giorno 6 Febbraio 2020 proprio vicino allo scambio tra Livraga e Ospedaletto, zona Basso Lodigiano.
A morire furono due macchinisti Mario di Cuonzo e Giuseppe Cicciù, mentre 32 passeggeri rimasero feriti. Il processo davanti al gup Francesco Salerno si è svolto con rito abbreviato in questi giorni. Due macchinisti sono stati condannati, mentre altri 5 imputati sono stati rinviati a giudizio perché hanno optato per il rito ordinario. L’accusa che pende sulle loro teste è di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario.
I due operai condannati, secondo la ricostruzione avvenute per opera del Procuratore di Lodi Domenico Chiaro, poche ore prima del deragliamento avevano installato sullo scambio numero 5 del Posto movimento Livraga un attuatore che era stato prodotto un anno e mezzo prima da Alstom Ferroviaria a Firenze. L’attuatore si era rivelato però difettoso a causa di un’inversione dei fili numero 16 e 18 nel cablaggio interno.
L’operaio interinale che effettuò il cablaggio errato e l’operatore che si occupò del collaudo firmando la scheda attestante la regolarità del prodotto, sono stati condannati. Per quanto riguarda l’Rfi è stato invece rinviato a giudizio un funzionario che secondo le indagini avrebbe dovuto controllare i protocolli e le procedure di manutenzione degli scambi.
L’incidente avvenne alle ore 5:35 del mattino. Il Frecciarossa era partito dalla stazione centrale di Milano e viaggiava verso Salerno. La motrice all’improvviso è uscita i binari portando avanti la corsa senza controllo per poi schiantarsi contro un casotto di Trenitalia urtando un carrello merci e percorrendo altri 300 m.