Artem Uss, imprenditore Russo evaso dai domiciliari a Milano qualche settimana fa è stato ritrovato in Russia e adesso è in attesa di essere estradato negli Stati Uniti.
Il Ministro della Giustizia italiano, Carlo Nordio, ha predisposto degli accertamenti ispettivi per la sostituzione della misura di custodia cautelare in carcere con arresti domiciliari e uso di braccialetto elettronico.
L’opposizione richiede controlli approfonditi in onore della credibilità dell’Italia, proprio come è stato affermato dal deputato Democratico Peppe Provenzano e Benedetto della vedova.
La richiesta presentata da Nordio mira a capire, se, come e quanto possa essere coinvolta l’intelligence nel caso Uss. La richiesta di Nordio vuole fare luce anche sulla legittimità dell’operato dei magistrati nei confronti del magnate spia evaso dai domiciliari a Milano.
Secondo la ricostruzione dei fatti avviata a seguito di indagini, controllo di testimoni, tabulati e telecamere, i Carabinieri coordinati da Marcello Viola e dal PM Giovanni Tarsia, il 44enne sarebbe riuscito ad andare via dall’Italia a bordo di diverse auto. Artem Uss nel tragitto avrebbe cambiato più vetture per non dare nell’occhio, passando i confini utilizzando dei documenti falsi per il riconoscimento.
Quindi avrebbe lasciato Milano dirigendosi verso il confine Triestino senza troppi problemi, da lì sarebbe entrato in Slovenia, per poi arrivare in Serbia e raggiungere la Russia tramite un volo. Tutto questo sarebbe filato liscio grazie ad un gruppo di sei o sette persone dell’est Europa che lo avrebbe aiutato per tutto il tragitto. Le persone coinvolte nella sua fuga sono 6 o 7, alcune indagate, altre ancora da identificare. I carabinieri sono sulle loro tracce.
La procura in questo momento indaga anche sul coinvolgimento di uomini appartenenti ai servizi segreti russi che potrebbero aver pianificato con lui il blitz in maniera chirurgica tanto da non destare sospetti in alcun Paese. Tra l’altro il braccialetto elettronico di Artem Uss sarebbe stato staccato soltanto quando l’uomo era già lontano dall’Italia, non è mai stato ritrovato e non ha lasciato alcuna traccia perché privo di sistema di GPS.
Il giorno prima della sua fuga, la Corte d’Appello aveva dato la possibilità dell’estradizione degli Stati Uniti. Le accuse nei suoi confronti sono molteplici. Si parla di violazione dell’embargo, di contrabbando di petrolio verso la Cina e per la Russia e poi ancora di presunta frode bancaria.
I suoi legali spiegano che l’arresto sarebbe stato in realtà uno scambio di prigionieri. L’America sarebbe stata interessata a riavere indietro un uomo d’affari condannato a Mosca a 16 anni, Paul Whelan e non di volontà di giustizia.
Dopo il suo ritrovamento Artem Uss ha dichiara di non nutrire più fiducia sull’imparzialità italiana e sull’operato dei suoi tribunali. Poi afferma di aver contato all’inizio sull’imparzialità dell’Italia e dei tribunali ma di essersi poi reso conto, che non è affatto così.