Giulia Tramontano. La comunità di Senago è stata sconvolta dalla tragica notizia dell’omicidio della giovane donna incinta di 7 mesi. A toglierle la vita è stato il fidanzato, Alessandro Impagnatiello, che ha confessato di essere l’autore del delitto
La comunità di Senago è stata sconvolta dalla tragica notizia del ritrovamente del cadavere di Giulia Tramontano, una giovane donna incinta di 7 mesi. Le indagini hanno portato all’arresto del suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello, che ha confessato di essere l’autore del delitto. Ciò che si è verificato prima di questo tragico evento è una cronologia di eventi sconcertanti che hanno portato a un finale terribile.
I fatti precedenti all’omicidio di Giulia Tramontano
La vicenda ha inizio il 27 maggio, quando Giulia si trova fuori dall’Armani Bamboo bar e ha una conversazione con una ragazza italo-inglese di 23 anni. Giulia aveva scoperto da qualche giorno che l’ex collega del suo fidanzato aveva una relazione con lui. Entrambe le donne avevano avuto una gravidanza interrotta, ma Giulia era al settimo mese di gravidanza. Nel frattempo, Alessandro cercava sul suo computer un metodo per uccidere la sua fidanzata e bruciare il suo corpo.
Le telecamere di videosorveglianza vicino alla casa di Giulia l’ultima volta la riprendono intorno alle 19:05, quando è tornata a casa decisa a confrontarsi con Alessandro riguardo all’incontro con la ragazza italo-inglese. Secondo le indagini, in quel momento avviene l’omicidio. Si stima che tra le 19:05 e le 20:30 Giulia e Alessandro abbiano litigato, culminando con l’uccisione della giovane donna con tre coltellate. Successivamente, Impagnatiello ha provato a bruciare il corpo nella vasca da bagno senza successo.
Quella sera, dal telefono di Giulia, sono stati inviati gli ultimi due messaggi. Uno diretto alla ragazza italo-inglese in cui Giulia scrive di lasciarla stare. L’altro, alle 21:43, alla madre della vittime con il testo: “Non ti preoccupare madre ora vado a riposare”. Tuttavia, entrambe le volte era stato l’omicida a inviare i messaggi, cercando di depistare gli investigatori.
Il tentativo di depistaggio e la denuncia di scomparsa
Alessandro Impagnatiello si presenta sotto casa della ragazza italo-inglese alle 2 del mattino tra sabato e domenica, cercando di convincerla che Giulia se n’è andata e che lui è un uomo libero. Afferma, inoltre, anche che il bambino che la ragazza porta in grembo in realtà non è suo, cercando di ingannare l’amante con false informazioni sul test del DNA. Tuttavia, la ragazza non lo fa entrare. Alessandro torna a casa.
A questo punto, Alessandro carica il corpo di Giulia nella sua auto e cerca un luogo dove nasconderlo. I segni di sangue sui sedili e l’odore di benzina nella vettura confermano le prove dell’incidente. Dopo due tentativi falliti di bruciare il corpo, Alessandro decide di nascondere il cadavere in un lembo di terra dietro ai box di una palazzina a Senago.
Le indagini e il coinvolgimento di Alessandro
A partire dal 28 maggio, l’omicida inizia a orchestrare una messinscena per depistare gli investigatori e la famiglia di Giulia. Denuncia la sua scomparsa, affermando di averla vista per l’ultima volta la mattina del 28 maggio. Descrive anche la mancanza di alcuni oggetti di Giulia dalla casa. Tuttavia, i dubbi sulla sua versione iniziano a sorgere, soprattutto quando emergono informazioni sul tradimento di Alessandro e sulla sua ricerca di modi per uccidere e bruciare un corpo.
La famiglia di Giulia giunge a Senago per cercare la giovane donna scomparsa. La notizia diventa pubblica attraverso appelli sui social media e sui mezzi di comunicazione. Man mano che le ore passano, i dubbi sul coinvolgimento di Alessandro si fanno sempre più forti. Infine, il 31 maggio, l’uomo viene ufficialmente indagato e, poco dopo, confessa il crimine.
La scoperta del corpo di Giulia Tramontano e la conclusione della vicenda
Alessandro indica ai militari il luogo in cui ha nascosto il corpo della fidanzata. Il cadavere viene ritrovato in una intercapedine dietro un edificio a Senago intorno all’una di notte tra il 31 maggio e il 1 giugno. Questa terribile scoperta conferma la tragica fine di Giulia Tramontano.