Giussano, un 16enne ruba l’auto alla madre per un video social: denunciato

Giussano, un sedicenne ruba l’auto alla madre: caccia ai like e multe molto salate. Alla fine la macchina ha riportato seri danni e solo per eseguire dei video da pubblicare sul suo profilo Instagram. 

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 L’accadimento in questione si è verificato nei giorni scorsi, nelle zone della Brianza. Ora il ragazzino si ritrova in guai seri, visto che alla fine degli accertamenti si sono attuate delle multe corrispondenti a 16mila euro e per questi motivi.

Giussano, la ricostruzione di quanto accaduto 

L’intera vicenda che ha visto protagonista un ragazzo di soli 16 anni, si è attuata nella provincia di Monza. Il minorenne, infatti, per ben due giorni è andato avanti e indietro per le strade della Brianza con l’autovettura della madre.

Si tratta esattamente di una 500 che il ragazzino ha rubato alla mamma, per eseguire quelle che rappresentano delle vere e proprie bravate con alcuni suoi amici.

Tutto questo soltanto per ottenere dei like in più sui suoi profili social.

Giussano, il seguito della vicenda

L’episodio che ha visto coinvolto lui con tre suoi coetanei è cominciato appunto nei giorni scorsi. Il 16enne ha deciso di prendere di nascosto le chiavi dell’auto di sua madre. Il suo intento era quello di guidarla, facendosi allo stesso tempo filmare dai suoi amici per mostrare le sue capacità ai follower del suo profilo Instagram.

Quindi è salito coi tre amici sulla vettura, eseguendo inizialmente delle manovre direttamente nel vialetto di casa, in prossimità del garage.

Solo di seguito hanno deciso di fare il classico passo più lungo della gamba, uscendo dal cortile per percorrere le vie della Brianza con la macchina della madre.

Su una nota dell’Arma si sottolinea il fatto che questo atto di pura incoscienza sia stato eseguito solo perché, così, avrebbero potuto pubblicare dei video sui social.

Il ragazzo di 16 anni, però, non è l’unico colpevole di questo atto sconsiderato. Ciò in quanto anche i suoi amici minorenni hanno partecipato attivamente, alternandolo al posto di guida.

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La motivazione di questi atteggiamenti basati anche sugli scambi alla guida, era sempre quella di potersi registrare mentre ognuno di loro guidava l’automobile.

Un’azione tra l’altro effettuata sui percorsi stradali non solo di Giussano, ma anche di altri Comuni coinvolti nella vicenda. Si tratta per l’esattezza di Briosco, Verano Brianza e Mariano Comense.

Le scorribande sono avvenute nel corso di due notti e hanno provocato dei considerevoli danni alla Fiat 500.

Difatti i danneggiamenti presenti sulla vettura sono evidenti e molteplici, con le fiancate che risultano totalmente rigate e coi danni riportati sui fanali e sul paraurti.

Ma oltre questo, i ragazzini hanno provocato pure dei danneggiamenti a delle vetture che si trovavano parcheggiate per strada. Oltre ad aver praticamente sradicato i paletti di un cancello muniti di fotocellule.

La scoperta dell’intera vicenda

Tutto è emerso con estrema chiarezza per via di una segnalazione giunta ai carabinieri, sul presunto furto della 500.

Carabinieri
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Di seguito si è aggiunta la telefonata del nonno del 16enne, il quale aveva dichiarato di aver individuato l’automobile non distante dal cimitero di Giussano.

Aggiungendo che l’autovettura si presentava al momento del ritrovamento con le chiavi inserite nel cruscotto e con le fiancate completamente rovinate dalle righe.

I sospetti si sono immediatamente concentrati sul ragazzo di 16 anni e, infatti, dopo un lasso di tempo breve si è venuti a capo dell’accadimento.

I carabinieri hanno specificato che l’intento dei minori alla guida era quello di registrare una storia, da andare poi a postare su una pagina presente sui social. Si tratta di Maresciallo Ciprendi, così da ottenere moltissimi like per la loro impresa.

Sono iniziati subito gli accertamenti che hanno dunque portato al 16enne e ai suoi amici che l’hanno aiutato.

A quel punto, una volta constatato chi fossero i colpevoli di tale bravata, sono cominciate le sanzioni per una cifra complessiva corrispondente a 16mila euro.

Una somma stabilita per vari motivi e, prima di tutto, per aver guidato sprovvisti di patente.

Per non parlare della mancanza di cautela per quanto concerne l’affidamento della vettura, con relativa applicazione del fermo di tipo amministrativo.

Questo è quanto è stato precisato dai carabinieri che si sono occupati del caso. Un episodio che purtroppo non è il primo di questo genere, svolto da ragazzi incoscienti per una manciata di like.

Un altro episodio a caccia di like accaduto a Roma

Basti pensare a quello che è accaduto a Roma lo scorso giugno, dove tre ragazzi per una challenge hanno provocato un brutto incidente. Incidente questo in cui è morto un bambino di soli 5 anni e il ferimento del resto della famiglia, ovvero la sorella piccola e la madre.

La bimba di 4 anni è stata portata successivamente al Bambino Gesù e per fortuna le sue condizioni non sono gravi.

Tali ragazzi sono definiti come “Theborderline” e in seguito all’accaduto si è parlato di omicidio stradale. La cosa peggiore è che ormai i like rappresentano per alcuni ragazzi una sfida che a volte risulta essere mortale.

I like sono ormai diventati la priorità e per ottenerli si fa di tutto, anche cimentarsi in sfide davvero estreme fino a causare la morte di persone, bambini, come in questo caso.

Sembra esserci in atto una vera emergenza sociale che mette in rilievo il fatto che molti ragazzi ormai hanno un pensiero fisso: like, followers e ancora like.

Un’emergenza in cui sembra esserci al primo posto il guadagno e la propria visibilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

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