Greta Curti morta in un incidente. Ecco le parole di suo padre che non vuol altro che chiedere giustizia per lei.
La protesta del genitore della ragazza 21enne morta nel 2022. Il padre ha deciso infatti di recarsi di fronte all’Unipol, per chiedere giustizia nei confronti della figlia Greta. La famiglia della 21enne morta nel mese di luglio del 2022, a causa di un incidente stradale, sta tuttora aspettando il risarcimento. Ecco quindi che è iniziata la protesta da parte del padre.
Greta Curti: la contestazione del padre della ragazza milanese deceduta nel 2022
I familiari di Greta Curti sono ancora in attesa della forma di risarcimento. La 21enne milanese è morta durante l’estate del 2022 e adesso la sua famiglia non ha ancora ricevuto il risarcimento che le spettava.
Difatti i familiari attendono delle risposte da molti mesi, ma fino a ora non hanno ricevuto alcuna risposta neanche attraverso il loro legale.
Domenico Silvestri è dunque il papà di Greta Curti, la sfortunata giovane che ha perso la sua vita nel mese di luglio del 2022.
Un genitore che fa trapelare apertamente il suo stato di profonda infelicità, dettata prima di tutto dalla perdita della sua giovane figlia.
Ora questo suo stato d’animo si basa anche su una disperazione enorme, perché, oltre a veder morire sua figlia, adesso deve pure sostenere l’amarezza correlata al risarcimento dell’assicurazione.
Infatti l’uomo si è ritrovato a dover combattere per ricevere un pagamento che spetta di diritto a lui e al suo nucleo familiare.
È come se da quel mese d luglio del 2022 tutto si sia fermato per lui e per la sua famiglia.
Ciò in quanto sia il padre di Greta che la sua compagna hanno dovuto affrontare un gravissimo lutto. In più non sono riusciti ad andare avanti con le loro vite quotidiane a causa di un intoppo burocratico che gli sta procurando diverse problematiche.
Una condizione che, nonostante i suoi tentativi, non riesce a trovare una via d’uscita. Una difficoltà che ha fatto prendere la decisione che segue al padre di Greta. Difatti Domenico Silvestri ha dovuto propendere per un tentativo molto forte, eseguendo una vera e propria forma di protesta posizionandosi di fronte alla sede di Unipol-Sai.
In questo caso si tratta dell’Unipol presente a San Donato, all’entrata della città milanese.
Questo suo intervento riuscirà finalmente a smuovere le acque, permettendo così di trovare una soluzione definitiva a questo problema burocratico che sta mettendo letteralmente i bastoni tra le ruote a Domenico e alla sua famiglia?
Greta Curti: le riflessioni di un padre
Il padre di Greta mostra tutti i suoi pensieri incentrati su una grande amarezza, sostenendo che nonostante sia trascorso quasi un anno dalla morte della figlia, non ha ricevuto più notizie concernenti il risarcimento assicurativo.
Malgrado Greta non fosse sua figlia dal punto di vista biologico, l’uomo l’ha sempre considerata come tale.
Ciò in quanto Domenico aveva cresciuto Greta da quando lei aveva soltanto pochi mesi. Quindi per lui era una figlia vera e per lei mostrava il profondo amore che ogni genitore ha nei confronti dei suoi figli.
La figlia lavorava in un ristorante in località Appiano Gentile. La ragazza stava rientrando dal lavoro insieme al suo datore di lavoro.
A quel punto è accaduto l’irreparabile: un gravissimo incidente che ha causato la sua morte nonostante l’arrivo dei soccorsi.
Da lì è iniziato non solo il dolore della perdita, ma pure tutto l’iter burocratico che tuttora è in corso.
Problemi correlati all’assicurazione che non danno pace ai pensieri di Domenico, già tormentati per aver perso una figlia così giovane.
Giustizia per la perdita di una giovane 21enne
Il padre di Greta chiarisce anche alcuni punti che ci tiene a sottolineare con forza. Domenico dichiara che la loro non è una forma di puro egoismo mirata al risarcimento di soldi da parte dell’assicurazione.
Infatti l’uomo sostiene pure che per la burocrazia un essere umano equivale semplicemente a un nome su fascicolo.
La figlia non c’è più e gli rimane unicamente una pratica correlata alla sua tragica scomparsa che non si riesce a concludere.
Domenico e la sua famiglia chiedono solo giustizia nei confronti di Greta.
Ciò anche riferendosi al fatto che spesso le persone non sono a conoscenza di quanto una vita umana possa valere, per quanto concerne una società di assicurazioni.
L’uomo non ha voluto parlare di cifre precise, aggiungendo soltanto che per questo tipo di società la vita di una persona vale molto poco.
Come è accaduto l’incidente mortale: i dettagli dell’incidente
Greta Curti aveva appena terminato il suo turno lavorativo e aveva ricevuto il passaggio in furgone da parte del suo datore di lavoro.
A causa della stanchezza, il datore ha perso il controllo della vettura ed è andato a scontrarsi contro un muro di Appiano Gentile, in provincia di Como.
Nelle ore successive le condizioni della ragazza sono andate man mano ad aggravarsi. Dopo un giorno in cui Greta ha lottato fra la vita e la morte, alla fine purtroppo è morta.
Questa sembra essere la fine di una ragazza che purtroppo ha perso la vita e in questo modo. Ecco che la reazione del padre è stata quella appena descritta. Un padre che non chiede altro che giustizia per quella che considerava essere davvero sua figlia, poiché l’ha cresciuta come tale.
Un padre che nutre davvero un grande dispiacere proprio perché a distanza di tempo dalla morte della figlia, non si sono avute delle informazioni circa i risarcimenti a livello di assicurazione.