La docente di storia e lettere aggredita dal giovane studente di 16 anni in classe a seguito di problemi riscontrati per tutto l’anno scolastico, si è più volte lamentata nel corso di quest’ultima settimana del fatto che i genitori del giovane non si sono mai scusati per quanto avvenuto.
Proprio poche ore fa la mamma e il papà del ragazzo sedicenne hanno dichiarato di volerla incontrare nei tempi e nelle modalità giuste per chiederle scusa per quanto avvenuto.
Purtroppo le loro dichiarazioni però hanno ricevuto non poche critiche da parte dei giornalisti, che vedono in questo gesto, soltanto un gesto dovuto e non voluto.
La docente dell’istituto Alessandrini è in convalescenza a casa, mentre il ragazzo è in carcere, anche se su questo punto sembrano esserci non pochi dubbi. Molte persone del suo paese hanno infatti raccontato di averlo visto sfrecciare in moto con casco e giubbotto tecnico.
Tramite l’avvocato Stefano Rubio la famiglia ha dichiarato qualche ora fa di aver manifestato subito dopo l’accaduto, la vicinanza alla docente tramite il preside della scuola del figlio soltanto per questione di delicatezza e rispetto. Più avanti poi saranno loro a farsi vedere o a farsi sentire con la prof. Per adesso secondo i genitori non è il caso di scusarsi davanti alle telecamere o comunque pubblicamente, perché è una questione che dovranno affrontare insieme in separata sede.
Il preside dell’Istituto, Michele Raffaele ha confermato di aver ricevuto le scuse dai genitori del sedicenne subito dopo l’avvenuto e di aver compreso la situazione che la famiglia sta affrontando. I genitori sono delle brave persone che hanno capito la gravità dell’accaduto, si sentono in imbarazzo e ovviamente anche in difficoltà. Per questo hanno deciso di parlare prima soltanto con lui, dando il tempo alla docente di riprendersi e poi con lei.
L’insegnante dovrà affrontare un lungo percorso riabilitativo dato che è stata ferita al braccio e poi operata. Per cui per adesso ha bisogno di serenità e tranquillità. Il preside ha poi raccontato di avere accompagnato lo studente in ambulanza dopo che le forze dell’ordine erano riuscite a farlo uscire dall’aula. Appariva paralizzato, fissava il vuoto, era calmo ma sicuramente non lo era davvero. Secondo il parere di chi lo ha visto era in stato di choc.