Il decesso improvviso, inaspettato di Silvio Berlusconi, ha lasciato tutti senza parole. La scomparsa è avvenuta lunedì 12 giugno al San Raffaele e ha dato il via ad una serie di saluti e ricordi oltre che dediche commesse in particolare da parte del Milan, che ha segnato in maniera indelebile la sua vita professionale e la storia della squadra.
In casa rossonera il cavaliere è stato ricordato con una gigantografia che campeggia proprio su una delle facciate della sede della società al Portello.
In foto, Berlusconi in mezzo alle coppe del club durante la Presidenza dal 1986 al 2017.
Mercoledì 14 giugno, in occasione dei funerali che avranno luogo al Duomo di Milano, tutte le attività Social della squadra saranno sospese a partire dalle ore 10:00. Invece in sede le attività si sospenderanno a partire dalle 14:45. L’allenatore Rossonero, dal 1991 al 1996, Fabio Capello in questi giorni ha parlato di Silvio Berlusconi e lo ha definito uno di famiglia che in qualche modo ha cambiato la vita di tutti coloro che hanno avuto a che fare con lui.
Secondo capello, Berlusconi è sempre stato un genio, è riuscito a raccogliere successi in qualsiasi ambito, sia in politica, che in tv dando lavoro a migliaia di persone. Adesso il minimo che si possa fare è intitolare il nuovo stadio del Milan, qualora dovesse essere realizzato, proprio a lui. L’allenatore ha poi dichiarato che il giocatore che Berlusconi amava di più era Van Basten, mentre colui che avrebbe voluto acquistare e portare nel team sarebbe stato Messi.
Invece Sacchi ricordando l’ex presidente del Milan, ha rivelato che proprio lo scorso inverno Berlusconi lo aveva contattato per avanzare la proposta di mettersi alla guida del Monza. Purtroppo l’allenatore contrasse il covid e quindi l’incontro saltò non avendo più la possibilità di discuterne. Il ricordo di Roberto Donadoni è stato più che commosso, lui è stato tra i primi calciatori acquistati da Berlusconi appena giunto alla Presidenza del Milan.
Donadoni parla di una delle persone più importanti nella sua vita, al pari degli amici che non si vedono sempre ma che si sentono comunque vicini e che ci sono al momento del bisogno e non solo. El Shaarawy, anche lui ex Rossonero dice di essere molto legato al Milan nonostante non ne faccia ormai parte. Ricorda un aneddoto sulla capigliatura: il presidente Berlusconi lo invitava a tagliare la cresta e dopo ogni gol invece gli chiedeva di farla crescere. Era un uomo simpatico, solare e divertente come pochi.
In particolare Seedorf, giocatore ed allenatore del Milan, dei dieci anni di presidenza di Silvio Berlusconi ha soltanto bei ricordi. La squadra con lui dominava il mondo, mentre il giocatore si è sempre sentito di essere il pupillo del Presidente. Ai suoi occhi appariva un sognatore carismatico. Qualcosa li accomunava, da un lato il canto, dall’altro la passione per la musica e poi ovviamente il calcio.