I tassi di interesse sui mutui e sui prestiti erogati continuano a salire, per il momento quelli avviati nel mese di giugno si fermano al 4,65%. Nel mese di maggio erano un pochino più bassi e arrivavano al massimo al 4,58%. La situazione sta sfuggendo di mano.
Secondo i dati riportati in questi fioeni da ‘Banche e moneta’ di Bankitalia, la quota iniziale del tasso fino a 1 anno è stata del 41%.0 Il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo invece è fermo al 9,03% a causa delle rinegoziazioni che sono state effettuate nel periodo di riferimento.
Per quanto riguarda i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie si parla di una quota che ruota intorno al 5,04% che nel mese precedente era ferma a 4,81%.
I tassi per la richiesta di importanti fino ad un massimo di 1 milione di euro sono stati pari al 5,41%, invece i tassi sui nuovi prestiti superiori alla soglia fissata si sono collocati al 4,74%. I tassi passivi sono stati dello 0,72% ovvero lo 0,67 nel mese precedente.
A causa dell’aumento dei tassi, i costi dei mutui hanno subito ancora uno scossone più che importanti. Questo è il dato evidenziato da Assoutenti mediante una nota pubblicata per commentare le rilevazioni di Bankitalia. Il Taeg medio per un mutuo a tasso variabile di importo pari a 125mila euro, della durata di 25 anni, ruota intorno ad una media del 4,8%. In alcuni casi può arrivare anche al 7,89%, secondo quanto è stato spiegato dal presidente di Assoutenti Furio Truzzi.
L’Euribor a tre mesi, adesso è pari al 3.76%, rispetto al 3.49% dell’8 giugno scorso. Quello fermo ad un mese si attesta al 3.61% contro il 3.26% che risale a due mesi fa. La crescita repentina dei tassi, si riflette direttamente sulle tasche dei consumatori che nel precedente periodo, nonostante le condizioni assolutamente negative, hanno acceso un mutuo.
Diversamente dal 2021, per quanto riguarda i mutui che rimangono intorno i 125mila e i 150mila euro, acceso per 25 anni, la rata mensile risulta è la più cara in assoluto. Si parla di 255 o di 340 euro, che comportano una maggiorazione della spesa, annua di +3.060 e +4.080 euro per ogni famiglia.