I tassisti milanesi dichiarano di essere pronti ancora una volta a scioperare contro le nuove licenze che dovrebbero arrivare tra pochissimi giorni a Milano. Si parla di almeno mille licenze in più che il comune andrà a rilasciare per risolvere le problematiche legate al trasporto, nel capoluogo lombardo.
Per chi non lo sapesse, i tassisti milanesi sono sempre stati ad aumentare il numero di permessi. Il motivo è principalmente uno: hanno paura che le loro licenze possano perdere il valore che hanno acquisito nel corso degli anni.
Adesso in modo particolare gli autisti di taxi non hanno gradito il decreto del governo che consentirà sia alle grandi che alle medie città italiane di richiedere delle nuove licenze per non più del 20% del totale di adesso.
La novità, a Milano, porterà 970 nuove licenze, vicinissime alle mille chieste da Palazzo Marino a Regione Lombardia soltanto qualche settimana fa. È presto per sapere con certezza quando il Comune potrà iniziare a rilasciare le licenze ma il fatto che il decreto sia stato già annunciato, fa pensare che tutto questo possa accadere in fretta nei prossimi giorni. L’autorità dei trasporti dovrà prendere una decisione entro 15 giorni dalla richiesta. Subito dopo sarà indetto un concorso pubblico a cui avranno accesso tutti gli aspiranti tassisti che possiedono i requisiti di legge. L’unico paletto imposto dal governo è il seguente. Chi vorrà avere la licenza, dovrà possedere auto elettriche o ibride.
Unione Artigiani, nelle ultime settimane si è espressa contro l’aumento delle licenze così come contro l’altra possibilità ovvero quella di concedere una seconda licenza a chi ne possiede già una. Una delle due potrebbe essere ceduta, il che rappresenta un problema.
Secondo le anticipazioni, l’opzione in questione sarebbe già stata presa in considerazione dal governo, per questo potrebbe essere messa in pratica a breve. Per tutti questi motivi, i tassisti non escludono la possibilità di scioperare, visto che questo è l’unico mezzo di protesta che hanno a loro disposizione. Per il momento non si può fare altro che aspettare il decreto pubblicato. Della stessa idea sono Unica Cgil, TaxiBlu e il vice presidente Emilio Boccalini.