Ignazio La Russa risponde indirettamente al sindaco di Milano, parlando della questione via intitolata a nome di Silvio Berlusconi a Milano.
La a questione sta continuando a tenere banco e l’ultimo capitolo a quanto pare viene scritto da Ignazio La Russa.
Quest’ultimo afferma di voler dedicare a Berlinguer una vita, tanto quanto ad Almirante e a chi è stato quattro volte presidente del consiglio. Poi ha aggiunto che non c’è motivo per non intitolare via Volturno a Silvio Berlusconi, rispettando ovviamente tutti i passaggi richiesti ma certamente non chiedendo il permesso e la deroga al sindaco di Milano Giuseppe Sala.
La risposta di La Russa è arrivata a seguito delle affermazioni del sindaco Giuseppe Sala secondo cui la legge italiana prevede che debbano trascorrere dieci anni di tempo dalla morte di una persona per poter dedicare un luogo di una qualsiasi città alla stessa. Poi il sindaco ha sottolineato di aver dedicato una parte di Milano ad Umberto Veronesi perché ha salvato migliaia di vite senza nulla togliere a Silvio Berlusconi.
Ad ogni modo dalla morte del premier al San Raffaele avvenuta lunedì mattina alle ore 9:00 Milano così come l’Italia si è divisa. C’è chi vorrebbe dedicare all’ex presidente un luogo e chi invece non è completamente d’accordo. Forza Italia propone di cambiare il nome di via Volturno, dove è cresciuto Berlusconi, altri propongono un parco a suo nome. L’idea c’è, bisogna semplicemente chiarire e definire le ultime cose.
Il primo a parlare è Riccardo De Corato ex sindaco e deputato, anche lui dalla parte di via Volturno, la via dove Silvio Berlusconi è nato ed è cresciuto. Tutti sappiamo che la notizia della scomparsa di Silvio Berlusconi ha lasciato tutto il mondo senza parole, la città lo ha amato e lo ama tutt’ora, per questo motivo il comune deve intitolare questa via all’ex premier come atto di riconoscenza e gratificazione verso una persona illustre che ha cambiato le sorti di Milano e dell’Italia.
Il cavaliere visse la sua giovinezza proprio in quella via nel quartiere Isola, in un appartamento composto da tre stanze, cucina e bagno. Lì è cresciuto ed è diventato imprenditore. L’abitazione è rimasta quella di allora, è stato cambiato soltanto l’arredamento. Il salotto di oggi è la camera di Silvio. Il letto era un divano. La porta d’ingresso di casa è l’unica in tutto il pianerottolo, si scende si va a sinistra e lì si arriva alle stanze che si affacciano su via Volturno che poi erano le stanze di Maria Antonietta e Paolo, nonché i fratelli. E poi la camera la camera da letto del papà e della mamma di Silvio che ha una finestra alta e larga che si sporge su via Volturno. Silvio è tornato in quella casa nel 2016 alla vigilia dell’80° compleanno, dopo l’operazione al cuore. Ai tempi non volle salire.