Torna la possibilità di percepire un bonus di 350 euro ad aprile. Vediamo insieme tutto quel che c’è da sapere a riguardo.
Non è una novità: in quest’ultimo periodo sono risultati numerosi i bonus erogati ad alcune categorie di cittadini. Il motivo è molto semplice ed è legato alla situazione economica del nostro Paese non propriamente stabile.
Le difficoltà si sono riversate su molti cittadini svantaggiati economicamente che hanno riscontrato dei problemi crescenti sulle proprie finanze già compromesse in partenza. I rincari sulle bollette di luce e gas, quelli sui prodotti alimentari e di prima necessità hanno reso impossibile o molto difficile metter da parte qualche risparmio.
Per arginare in qualche modo i danni alle finanze di questa categoria di cittadini si è deciso di erogare periodicamente qualche bonus. Non si tratta di cifre esagerate in grado di ribaltare completamente la propria posizione economica, ma sono cifre che in qualche modo riescono ad arginare alcune spese.
Ad aprile di quest’anno ritorna la possibilità di far richiesta per ottenere un bonus di 350 euro, in particolare si tratta di due bonus. La somma di questi due bonus è di 350 euro, uno di 150 euro e l’altro di 200 euro. Approfondiamo insieme la questione e vediamo chi può far richiesta e quali sono le modalità per effettuare la domanda.
Arriva la conferma ufficiale dell’INPS: alcune categorie di cittadini potranno far richiesta e ricevere i bonus di 150 euro e di 200 euro, per un totale di 350 euro. Si tratta dei bonus per il caro energia, dunque mirati ad arginare le spese sulle crescenti bollette. Va sottolineato che non potranno fare richiesta coloro che l’hanno già ottenuto in passato: si tratta di bonus una tantum. La richiesta si può inoltrare fino al giorno 30 aprile e non oltre.
Dopodiché l’INPS erogherà prontamente i due bonus a tutti coloro che ne hanno diritto e che non ne hanno potuto beneficiare in precedenza.
C’è una novità riguardo ai destinatari di questo bonus energia: potranno inoltrare domanda anche i lavoratori autonomi che non sono in possesso di Partita Iva.
Potranno percepire il bonus anche i lavoratori coadiutori e coadiuvanti della gestione previdenziale della categoria degli artigiani, delle attività commerciali e coltivatori. Il numero totale dei potenziali beneficiari ammonta all’incirca a 80 mila cittadini che entro il 30 aprile 2023 potranno inoltrare richiesta. Analizziamo nel dettaglio i requisiti specifici.
Per poter beneficiare di questo sussidio economico è necessario essere in possesso di requisiti ben precisi da soddisfare. Il primo importante requisito riguarda il reddito complessivo percepito nell’anno 2021: non deve superare la cifra di 35 mila euro per quanto riguarda il bonus di 200 euro. Per il bonus di 150 eur0, invece, il reddito complessivo del 2021 non deve superare i 20 mila euro.
Secondo requisito è l’iscrizione da almeno il giorno 18 maggio dell’anno 2022 alla gestione autonoma dell’INPS. La data del 18 maggio 2022 è importante poiché per ottenere il bonus bisogna anche aver intrapreso la carriera lavorativa prima di questo giorno e, inoltre, bisogna aver versato almeno un contributo entro questa data.
Altro requisito fondamentale è non essere percettori di trattamento pensionistico e, come già detto, non aver già ricevuto il bonus energia. Adesso vediamo come si inoltra la domanda.
La richiesta del bonus di 350 euro è esclusivamente telematica e si può inoltrare tramite il portale online del sito INPS. Il primo passaggio consiste nell’accedere all’area MyInps tramite il riconoscimento SPID.
Dopodiché bisogna accedere all’area sei sostegni, indennità e sussidi e cercare la voce “autonomi senza partita iva, indennità una tantum”. Si presenteranno varie opzioni e dovrai scegliere quella che più rispecchia la tua posizione.
Bisognerà corredare alla domanda anche un’autodichiarazione che attesti lo stato di libero professionista che non è titolare di trattamenti pensionistici. Nell’autodichiarazione bisogna anche attestare il reddito del 2021 non superiore ai 35 mila euro e l’iscrizione alla gestione previdenziale dell’INPS, o altre forme, antecedente al 18 maggio 2022