Secondo quanto riferito dal Comune di Milano erano 500 i senzatetto che non avevamo mai usufruito del Piano freddo.
Sono quasi 800 i bisognosi accolti dal Comune di Milano al coperto, per l’iniziativa “Piano freddo” che quest’anno – secondo quanto riferito da Palazzo Marino – vedrà 500 senzatetto che non avevano mai usufruito del servizio. L’importanza di arrivare anche persone non conosciute nei luoghi di accoglienza, spiega l’assessore al Welfare del Comune, per dare via a percorsi di autonomia e riscatto sociale
Il comune di Milano 800 senza tetto: ecco il “Piano freddo”
Il Comune di Milano ha dato il via al “Piano freddo“. In città i tanti senzatetto che ogni anno, con l’abbassarsi delle temperature, rischiano la vita verranno accolti nelle strutture al coperto e aiutati a intraprendere anche un percorso di riscatto sociale. Lo ha fatto sapere Palazzo Marino, che condivide anche qualche numero. Saranno 800 quest’anno, con più della metà che usufruiranno per la prima volta del servizio.
In questo senso, aver raggiunto 500 persone bisognose non note alle strutture di sostegno diventa ancora più importante. Lo ha spiegato l’assessore al Welfare comunale, che ha partecipato alla presentazione del servizio di cucina mobile. Il Progetto Arca che ha come obiettivo quello di salvare le vite delle persone in difficoltà e di provare a portare fuori da tali condizioni i senzatetto, grazie a percorsi di recupero, e arrivare all’autonomia.
Lamberto Bertolè ha fatto sapere che in questi anno il numero di senzatetto a Milano è andato ad aumentare, anche per via del carattere attrattivo della città con tante persone senza fissa dimora arrivate nel capoluogo meneghino per chiedere aiuto. “Arrivano in cerca di una risposta – spiega l’assessore – perché qui c’è una rete di accoglienza”. C’è chi transita e chi invece va via, ma anche la crisi ha contribuito all’aumento della povertà.
Milano, continuano le morti dei senzatetto per strada
Sono più del doppio i minori non accompagnati nella città di Milano, accolti, che si rivolgono alle strutture del Comune ma che poi – visto un sistema ormai saturo – vengono accolti anche nelle altre strutture regionali. Cresce dunque, drammaticamente, il numero di persone in difficoltà, e anche i decessi a causa del freddo soprattutto nei mesi più freddi.
Dalla fine di gennaio a febbraio sono state tre le persone a perdere la vita a causa del freddo, mentre dormivano per strada. A dicembre invece i morti erano stati quattro; il più giovane dei clochard morti alla fine dello scorso anno aveva appena 25 anni. E ancora a novembre, un altro ragazzi di 27 anni. Per far fronte a tale crisi sono stati aggiunti 25 posti, con l’apertura di un nuovo centro, per l’accoglienza sempre nell’ambito del Piano freddo nella struttura del Centro culturale di via Santa Monica.