Il comune, durante la riunione del consiglio comunale ha detto di no al ripristino della linea 73 da Linate al centro cittadino. Prima delle nuove fermate di M4 che sono state appena aperte, “copriva” la tratta che procede da San Babila a Linate passando per corso 22 Marzo e per viale Corsica. Il comune ha detto sì ah una riorganizzazione del percorso.
Ad essere stati respinti sono due ordini del giorno che chiedevano il ripristino della 73, limitata alla tratta da Linate a San Bovio (Peschiera Borromeo) e ritorno che è stata rinominata 973 poiché a seguito dei vari cambiamenti è diventata una linea extraurbana.
Invece è stato approvato l’ordine del giorno più generico, che è stato presentato dai capigruppo di maggioranza Filippo Barberis (Pd) e Giulia Pastorella (Azione-Italia Viva) che mira alla riorganizzazione de l trasporto, e prevede l’ipotesi di un eventuale mantenimento della 73. In alternativa si mira ad una seconda soluzione per mantenere in qualche modo il servizio di trasporto di superficie.
Diversi cittadini lamentavano il fatto che con l’apertura delle fermate Tricolore e San Babila, la 73 era stata cancellata e quindi il tratto urbano era sparito nel nulla. Prima percorreva l’asse 22 Marzo-Corsica e metteva a disposizione dei cittadini un maggior numero di fermate rispetto a quelle della M4. Adesso chi si sposta sui mezzi pubblici è costretto ad accettare disagi importanti. In modo particolare lo è chi si trova in corso 22 Marzo o in viale Corsica.
La presenza del solo tram 27 non basta dato che questa linea viene servita dai jumbo tram. Si questi per esempio non si può salire con la carrozzina. Il che è un limite importante per chi ha difficoltà deambulatorie. I problemi arrivano anche per chi vive a distanza dalla “cittadella” dell’Aeronautica militare in viale Forlanini. Molti cittadini sono rimasti senza mezzo atm.
Il consiglio comunale ha deciso di dire sì alla riorganizzazione in modo che che le corse del 27 siano effettuate, anche se a metà, con i Sirio piuttosto che con i jumbo tram. Questo per consentire l’accesso alle carrozzine. Ad essere più che soddisfatta è Arianna Censi, l’assessora alla mobilità.
Fedrighini non si è fatto attendere e in tutta risposta ha affermato che la situazione attuale a Milano non è assolutamente promettente, anzi tutto il contrario. Se Milano vuole ridurre il traffico privato e quindi potenziare il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile, non può assolutamente pensare di eliminare il 73. Metropolitane e mezzi di superficie mettono a disposizione di tutti degli importanti servizi pronti a rispondere alle esigenze di mobilità di ognuno.
In modo particolare il 73 non andava toccato o modificato. Il servizio che svolgeva correva in soccorso a molti utenti che adesso si trovano a piedi o a dover risolvere un grosso problema non messo in conto in precedenza.