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Il consiglio regionale boccia la partecipazione al Milano Pride

Palazzo Lombardia dice no alla partecipazione al Milano Pride, bocciata da Consiglio regionale la mozione per prendere parte all’iniziativa. La mozione bocciata con 23 voti a favore e 43 contrari.

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Arriva anche dalla Lombardia il no per la manifestazione del Gay Pride prevista a Milano. L’evento per i diritti della comunità Lgbt+ incassa quindi un altro no dopo quello dato dal Lazio.

Non ci sarà quindi nessuna partecipazione da parte di rappresentanti del consiglio regionale alla manifestazione che si terrà il 24 giugno.

In questa occasione un membro dell’aula avrebbe dovuto partecipare con indosso la fascia istituzionale. Con 23 voti a favore e 43 contrari il Consiglio regionale ha bocciato la mozione presentata dal centrosinistra.

Negata la partecipazione al Milano Pride

Anche il consiglio regionale, dopo il diniego dato dall’ufficio di presidenza lo scorso 9 maggio, dice no alla partecipazione al Milano Pride. Il 6 giugno ha infatti bocciato la mozione firmata da alcuni rappresentanti del centrosinistra, fra cui Luca Paladini, consigliere di Patto Civico.

La richiesta era quella di consentire ad un membro delle istituzioni di prendere parte all’evento, come fatto già lo scorso anno. Era un’occasione per affermare ancora una volta come la Regione Lombardia sia intenzionata a combattere disuguaglianza e discriminazione in tutte le loro forme.

In aula non sono mancati malumori e atteggiamenti di ribellione da parte del centrosinistra, specialmente dopo che alcuni consiglieri di maggioranza hanno parlato di comportamenti offensivi presunti del Pride.

Tante le lamentele da parte dell’opposizione

Numerose sono state quindi le lamentele da parte dell’opposizione. Il capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino ha accusato il centrodestra di essere dei fascisti.  Non meno tagliente il commento di Paola Pizzighini del M5S, che ha sottolineato come la maggioranza attualmente al governo ha ribaltato in modo incredibile quanto fatto nel 2022.

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Anche Onorio Rosati, capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, ha ribadito che questa grave decisione avrà altrettante gravi ripercussioni. Questo rifiuto equivale a negare il diritto di amare una persona dello stesso sesso.

La consigliera dem Paola Bocci ha invece affermato che Palazzo Lombardia da sempre non ha mostrato interesse per i diritti della comunità Lgbtqia+ e pensa che partecipare al pride sia equivalente ad un’ostentazione.

Paladini ha chiesto scusa ai ragazzi picchiati

Luca Paladini, che è anche fondatore de I Sentinelli, ha reagito alla bocciatura della mozione con parole molto forti. Il consigliere di Patto Civico ha chiesto scusa a tutti coloro che hanno ricevuto offese, insulti e botte perché amano una persona dello stesso sesso o semplicemente si tengono per mano.

Poi ha anche sottolineato che al Milano Pride prendono parte almeno 3cento mila persone, che non vanno lì per fare la passeggiata, ma per dire a tutti di avere diritto a vivere la loro vita a proprio modo.

Infine, Paladino ha anche detto ai consiglieri di maggioranza di non essere affatto dalla parte dei dritti della comunità Lgbt come dicono di essere.

Lo conferma il fatto che hanno rigettato la mozione, che dimostra come non sono sensibili al tema, e non hanno nessuna intenzione di sostenere i diritti di chi viene maltrattato e oltraggiato. Si tratta comunque di un passo indietro da parte del Consiglio regionale, visto che lo scorso anno aveva preso parte al pride il consigliere Dario Violi.

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Giusy Pirosa