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Il Cristo di Lecco attribuito a Leonardo Da Vinci in anteprima a Milano

Il Cristo di Lecco, controversa opera attribuita a Leonardo Da Vinci, è stata presentata in anteprima a Milano: tutti i dettagli .

Cristo di Lecco – imilanesi.nanopress.it

Il Cristo di Lecco, o Ritratto di Lecco, è un’opera grafica che raffigura il volto di un uomo, tra i 35 e i 40 anni, con la barba e i capelli lunghi. Il volto è disegnato a sanguigna, attraverso l’uso dell’ematite (un materiale ferroso) che viene appuntita per diventare adatta al disegno. È per via di questa antica tecnica grafica che i contorni del volto sono rossiccio, color ruggine.

L’opera fa parte di una collezione privata a Lecco, ed è stata presentata il 19 dicembre del 2019 durante una conferenza stampa a Palazzo Falck. Da quel momento i principali studiosi di Leonardo hanno discusso riguardo l’attribuzione di questa opera grafica. Una cosa era palese dall’inizio, l’autore dell’opera doveva essere una persona vicina all’ambiente del maestro Da Vinci, se non Leonardo stesso.

Il Cristo di Lecco in anteprima a Palazzo delle Stelline, giornata di studio su Da Vinci

Al tavolo dei relatori erano presenti il Prof. Rolando Bellini, il Prof. Fabio Minazzi, Prof. Marco Marinacci e il Prof. Atila Soares Da Costa Filho. Ognuno a contribuito secondo la sua competenza ad una attenta analisi del processo creativo del maestro. Questo ritratto sin dall’inizio è stato attribuito a Leonardo o a qualcuno della sua cerchia.

Cristo di Lecco – imilanesi.nanopress.it

C’era chi lo attribuiva ad uno dei suoi allievi, il Salaì, chi invece lo attribuiva addirittura a Lorenzo Da Vinci, il fratellastro di Leonardo. Il Professor Bellini, studioso appassionato di Leonardo e di Michelangelo, ha condotto nell’ultimo anno un’attenta analisi dell’opera, per verificare la reale paternità di Leonardo.

Questo studio l’ha portato ad affermare durante l’evento del 15 ottobre a Palazzo delle Stelline, che il ritratto potesse essere un autentico testo grafico di Da Vinci. Infatti l’opera, seppur anonima, tradisce la mano esperta e facilmente identificabile del maestro. Una giornata di studio che ha sicuramente dato un importante contributo al mondo dell’arte.

Caratteristiche del ritratto

L’opera in sé presenta molti misteri, non solo di attribuzione. Infatti è molto simile al famoso Autoritratto di Torino, opera che raffigurerebbe un Leonardo Da Vinci anziano, con barba e capelli lunghi. In questo caso il soggetto è più giovane, tra i 35 e i 40 anni, quindi si è ipotizzato anche che possa essere un autoritratto di Leonardo antecedente alla celeberrima versione di Torino.

Però guardando poco più in alto del capo del ritratto è facilmente distinguibile una sorta di semicerchio, che potrebbe essere un’aureola. Se così fosse, l’opera rappresenterebbe un Cristo. Proprio per questo appare spesso come Cristo di Lecco, ma anche come Ritratto di Lecco. Inoltre il tratto del disegno, molto delicato e sfumato, ha portato gli studiosi a ipotizzare che l’autore fosse mancino.

Tutto combacia con l’ipotesi che anche Leonardo fosse nato mancino, ma che avesse imparato a scrivere anche con la destra in un secondo momento.

Salvator mundi – imilanesi.nanopress.it

È interessante anche il retro del dipinto, che reca le scritte FE Salai 1511 Dino, come un altro dipinto attribuito, dopo alcuni dibattiti, a Leonardo (nonostante queste scritte facciano venire in mente il Salaino, allievo prediletto di Da Vinci). Il dipinto su cui per primo è stata trovata questa scritta è il Salvador Mundi, il dipinto olio su tavola che è stato poi venduto a prezzi da record ad un privato.

 

Published by
Irene