Il docente bresciano che era stato arrestato in Nepal è stato liberato su cauzione: ecco cos’è successo. I dettagli della vicenda e informazioni sulla sua vita privata e non. La scarcerazione e la sua ritrovata serenità.
Il giovane insegnante di Brescia è stato finalmente liberato, dopo che era stato arrestato in Nepal. La liberazione è avvenuta grazie al pagamento di una cauzione. Il docente Tiziano Ronchi era stato fermato esattamente il 5 marzo, perché era stato accusato di aver rubato dei resti archeologici in una zona del Tempio Bhaktapur. Col pagamento di una cauzione ora ha ottenuto la libertà e finalmente sembra abbia ritrovato quel sorriso perso a causa proprio della sua carcerazione.
Il docente bresciano di Arte è stato liberato
Come accennato poco fa, il docente bresciano è finalmente stato liberato.
Il giovane 27enne originario della città di Brescia arrestato pochi giorni fa in Nepal, Tiziano Ronchi, dunque è finalmente tornato in libertà. Il docente bresciano, come forse già sapete, ha una cattedra correlata a un corso. Nello specifico si tratta di quello riguardante la decorazione che si svolge all’accademia di Belle Arti denominata Santa Lucia.
Il docente era stato accusato di aver sottratto in modo furtivo dei reperti archeologici in Nepal. A causa di quest’accusa era stato fermato e tratto in arresto agli inizi del mese di marzo.
Il 27enne ha sempre negato di aver preso quei ritrovamenti, sostenendo di averli solo presi un attimo per poterli contemplare da vicino, andandoli poi a riporre nuovamente lì dove li aveva trovati.
Ma ora per fortuna sembra sia finito quello che per il giovane era diventato un vero e proprio incubo in terra straniera.
Tiziano Ronchi sta bene, questo è ciò che ha dichiarato la Farnesina successivamente alla sua liberazione tramite cauzione.
Inoltre sta ricevendo l’assistenza da parte del Console Generale Gianluca Rubagotti. Difatti quest’ultimo ieri si è recato di nuovo a Katmandu proprio per stare vicino all’insegnante di Brescia.
La famiglia del 27enne è perennemente in contatto con le autorità sia a livello consolare che diplomatico. Per adesso ancora non c’è la possibilità di fare delle previsioni su come procederà poi il processo del docente dinanzi alle autorità giudiziarie del Nepal.
Ecco cosa era accaduto a Ronchi in Nepal: alcuni dettagli
In un certo senso sembra essere finito l’incubo del docente ventisettenne che aveva deciso di partire per intraprendere un lungo viaggio fra il Nepal e l’India, partendo in data 31 gennaio con l’intento di far durare il suo viaggio fino al giorno 6 marzo.
Durante il suo viaggio il giovane, però, ha dovuto interrompere il suo programma di viaggio per via di un imprevisto che non si sarebbe mai aspettato: il suo arresto in Nepal.
Infatti nella giornata del 5 marzo l’insegnante 27enne è stato bloccato dalle autorità nepalesi, per via di un’accusa molto seria riguardante nello specifico dei reperti archeologici che, in base alle accuse che gli sono state rivolte, il giovane avrebbe sottratto mentre stava visitando un Tempio in Nepal.
In realtà facendo riferimento al racconto narrato da Tiziano Ronchi, il 27enne avrebbe semplicemente preso in mano una tavola in legno. Subito dopo avrebbe ricevuto una sorta di rimprovero da parte di un addetto alla sicurezza che si trovava in quel momento internamente al Tempio.
Il docente ha dichiarato con convinzione di aver provveduto a rimettere al suo posto questo reperto, andandolo a poggiare a terra.
Soltanto poche ore dopo l’accaduto il giovane bresciano è stato arrestato, accusato di aver trafugato dei ritrovamenti di tipo archeologici.
La permanenza in carcere: la sua situazione
Una volta portato in carcere, il docente di 27 anni ha dovuto trascorrere delle lunghe e preoccupanti giornate in cella dove erano presenti pure degli assassini. Insomma ha sicuramente vissuto un brutto incubo il docente, poichè ha dovuto affrontare tutto questo pur sapendo di essere innocente.
Successivamente è stato trasferito in ospedale a Katmandu, dopo un’esplicita richiesta inviata dal suo difensore che gli è stato dato tramite l’interessamento del Consolato. Il giovane di Brescia, in seguito a vari controlli, è stato trovato in condizioni di salute ritenute discrete.
Ecco che infatti la sua condizione di salute non era certo delle migliori.
Ovviamente adesso, dopo la sua scarcerazione, Tiziano Ronchi è molto più sereno nonostante questa situazione non risulta ancora del tutto terminata. Eppure ora Tiziano Ronchi può comunque tirare un sospiro di sollievo anche per il sol fatto di non essere più rinchiuso in una cella.
Chi è Tiziano Ronchi: qualcosa in più sul docente bresciano
Facciamo un attimo un passo indietro: cos’altro sappiamo del docente?
Tiziano Ronchi è nato a Brescia esattamente nel 1995 ed è sempre in questa città che abita e lavora.
Infatti il giovane insegna all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia ed è un vero e proprio appassionato della materia che insegna. Oltre ad amare molto una serie di attività sportive tra quelle maggiormente estreme, in aggiunta al fatto di viaggiare e di porsi a contatto diretto con la natura.
L’insegnante si basa su una sua ricerca dal punto di vista artistico che lui definisce come Traccia. Un segno chiaro e specifico riguardante un percorso e stati ricchi di emozioni da poter vivere da solo.
Infatti anche grazie alla sua predilezione nei viaggi che effettua da solo, molte delle esperienze vissute nei suoi itinerari le riporta poi in qualche modo nel suo mondo lavorativo anche mediante delle mostre personali. Oltre al progetto concernente la realizzazione di un paio di monumenti, all’interno del parco del Lusignolo nella sua città.
Purtroppo, però, quest’ultimo viaggio per via di quello che gli è accaduto, gli lascerà prettamente un bagaglio colmo di angosce e paure. Stati emotivi derivanti appunto dall’arresto nei suoi confronti che gli ha fatto vivere delle bruttissime giornate in carcere.
Giornate in cui ha dovuto far fronte a paure e ansie finchè non è arrivato il giorno così tanto atteso della sua liberazione che però è arrivata e ora Ronchi sta bene e questo è davvero quello che conta.