Il governo studia aiuti economici per le famiglie con 3 figli. Uno degli obiettivi primari inerenti la prossima manovra, è sicuramente quello di realizzare una forma di sostegno estremamente valida per i nuclei familiari.
Il viceministro Leo e il sottosegretario Mantovano ritengono rilevante l’aspetto correlato alla natalità. Ecco perché si pensa di attuare un supporto a quelle famiglie che hanno 3 figli.
Il governo è quindi alla ricerca di risorse utili per dare un aiuto reale alle famiglie italiane più numerose. Ciò ovviamente anche per contrastare la grande problematica correlata alla carenza di nascite, sull’intero territorio italiano.
Quindi partendo da quelle famiglie che contengono almeno 3 figli, potrebbero presto giungere delle particolari novità che andrebbero a coinvolgerle attivamente.
Questo è l’annuncio che ha voluto dichiarare il viceministro all’economia, ovvero Maurizio Leo.
Quest’ultimo è tornato a ripetere ciò che è la centralità assegnata da parte del governo della Meloni, per quanto concerne la tematica della natalità.
Dal canto suo Alfredo Mantovano, il sottosegretario alla presidenza, sostiene che si tratta di una sfida di enorme importanza. Ancora di più rispetto all’approvvigionamento energetico o alle migrazioni.
Mantovano ha detto che una società che smette di mettere al mondo dei figli non dispone di alcuna speranza per il futuro. Aggiungendo che ora il governo si sta preparando a una stagione autunnale che si mostrerà estremamente calda, dal punto di vista della manovra.
Tra l’altro le prossime scelte che si faranno, si concentreranno soprattutto sul trovare delle soluzioni più idonee per incoraggiare le famiglie italiane a fare più figli.
Difatti nel corso dei giorni scorsi il ministro Giorgetti ha fatto una chiara ammonizione a riguardo. Sostenendo che con la dentalità presente nel territorio italiano, nessun tipo di riforma delle pensioni potrà reggere sia nel medio che nel lungo periodo.
L’inverno dal punto di vista demografico non sembra arrestarsi, se solo si pensa che l’anno 2023 si sta avviando verso un nuovo tipo di record assolutamente sconfortante. Ciò in seguito ai 393 mila nati nel 2022. Questo è quello che ha dichiarato l’ex presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo.
Si tratta pertanto di una tematica essenziale per il governo, che per tale motivo è già a caccia di risorse differenti dalle solite, per migliorare questo aspetto sempre più negativo associato alla mancanza di nascite.
Nel corso del Meeting attuato nella città di Rimini, questo argomento così importante è tornato alla ribalta proprio con le dichiarazioni fatte dal Ministro dell’Economia Giorgetti.
Parole che hanno voluto sottolineare il fatto che non esiste nessuna riforma di genere previdenziale, che possa tenere nel medio e lungo termine coi numeri della natalità attuale.
Conseguentemente è indispensabile che il governo faccia in modo di creare delle risorse utili per sostenere i nuclei familiari italiani. Facendo riferimento a quelli che sono formati da più figli, per dare un chiaro segnale basato sul vantaggio di far nascere dei bambini.
Il discorso associato alla natalità, principalmente per quelle famiglie che hanno anche più di 3 figli, si può certamente affrontare.
Il governo, pertanto, desidera dare la priorità assoluta alle famiglie più numerose. Tenendo conto poi che quelle italiane con 3 figli non sono parecchie, poco più di 900 mila nell’anno 2021. Per il viceministro risulta assolutamente fattibile riuscire a trovare delle risorse del tutto idonee per mettere in atto i loro scopi.
Ma in pratica come intende muoversi il governo per realizzare questi suoi intenti?
Seguendo l’ottica appena illustrata, tra le probabili misure che si potrebbero adottare a favore delle famiglie, rientra anche quella riguardante il quoziente familiare.
Esattamente si tratta di una metodologia basata sul calcolo delle imposte, tramite il quale l’imposta dovuta si calcola relazionandola a un particolare coefficiente. Ciò considerando il reddito complessivo di tutta la famiglia, oltre al quantitativo dei suoi componenti.
In più ci sono i benefici per quelle strutture aziendali che decidono di assumere le donne che hanno dei figli.
La centralità della tematica è ribadita pure da Eugenia Roccella, che ricopre il ruolo di ministra per la famiglia.
Il problema riguardante il calo delle nascite non coinvolge soltanto l’Ue, ma è una problematica a livello mondiale.
In territorio italiano, poi, ci troviamo quasi all’anno zero in riferimento alle politiche per la natalità. Questo è ciò che ha dichiarato la Roccella.
Aggiungendo che il clima attuale è sicuramente contro le nascite.
La possibilità di poter avere e far crescere più figli deve risultare una gioia, non un peso da evitare per motivazioni economiche.
Da parte sua, la Roccella ha detto di essere intenzionata a proporre dei contributi per il secondo figlio, durante quella che sarà la prossima Manovra.
Queste prese di posizione si devono necessariamente prendere, se si desidera realmente migliorare la condizione drammatica in cui si ritrova l’Italia.
L’ex presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo con le sue dichiarazioni durante il Meeting a Rimini, ha fatto comprendere a pieno la situazione difficile che sta affrontando il nostro Paese. Questo ovviamente in relazione alla mancanza di nascite.
Del resto i primi cinque mesi di questo anno, il 2023, si sono mostrati ancora più negativi rispetto al periodo precedente.
A partire dal mese di gennaio del 2014 fino al mese di maggio del 2023, il popolo italiano ha perso precisamente un milione e 561 mila residenti.
Inoltre la differenza tra le nascite e le morti si è sempre mostrata molto negativa, anche prima della difficile condizione dovuta dall’arrivo del Covid.
Il saldo migratorio, da parte sua, non è più riuscito a compensare quindi tale diversità.
Ne consegue che il primo colpevole di tali circostanze è proprio la caduta associata alla natalità.
Riuscirà quindi il governo a fare in modo di incrementare le nuove nascite nel territorio italiano?
Ci si augura di sì, visto che sono tante le coppie italiane che vorrebbero avere più figli ma che, per via delle tante problematiche legate anche al carovita e alla carenza di agevolazioni, sono costrette a rinunciarvi.
Vedremo dunque nei prossimi mesi cosa accadrà in tal senso.