Nel quartiere Gallaratese della città di Milano è stato realizzato un bellissimo murale alto 33 metri con l’unico obiettivo di celebrare il calcio femminile.
Un bellissimo murale alto 33 metri è quello presente presso la Via Appennini 66. E quindi all’interno del quartiere Gallaratese di Milano. Proprio questo è considerato uno dei quartieri più grandi della città oltre che uno dei più nuovi. Ma vediamo nello specifico cosa rappresenta tale murale. Poi ancora qual è il suo significato e chi è l’artista di cui porta la firma.
Maxi murale alto 33 metri nel quartiere Gallaratese di Milano
Una calciatrice del Partizan Bonola, e di preciso una giovane studentessa fuorisede di nome Silvia De Natale di ruolo centrocampista, è la protagonista del murale alto 33 metri presente all’interno del quartiere sopracitato. Quartiere ubicato esattamente nella periferia nord-est della città di Milano.
Questa bellissima opera di street food inaugurata lo scorso 20 luglio fa parte del progetto ‘Manifestival’. E porta la firma dell’artista Leticia Mandragora.
La fondazione Arrigo e Pia Pini si è dedicata alla creazione del progetto. Mentre invece il collettivo artistico Orticanoodles si è occupato della direzione.
Molto importante è inoltre sottolineare che tale progetto è stato realizzato anche grazie all’aiuto ottenuto dalla Fondazione di Comunità Milano. E dal patrocinio del Municipio 8 del Comune di Milano.
Cosa sapere sull’opera in questione
Questo bellissimo e particolare maxi murale dedicato alla calciatrice della squadra di calcio femminile appartenente al quartiere Gallaratese di Milano, è stato realizzato con uno specifico obiettivo.
Ma esattamente, di cosa stiamo parlando? Qual è il significato legato a tale opera? A tal proposito è possibile dire che tale murale è stato realizzato con l’obiettivo di renderlo uno strumento di riscatto e di integrazione.
Inoltre ha come obiettivo anche quello di invitare tutti coloro che lo osservano a riflettere su quelli che sono i valori legati allo sport. Valori importanti che hanno una grande capacità. Quale? Quella di abbattere le barriere.
E di conseguenza unire tutti non tenendo in considerazione quelle che sono le differenze sia culturali che linguistiche presenti proprio all’interno del quartiere Gallaratese. Un quartiere considerato multietnico.