Il nuovo assegno per gli occupabili, in cosa consiste e come ottenerlo

Cambiano le regole per mantenere il reddito di cittadinanza, che verrà presto sostituito da un assegno di inclusione. La misura entrerà in vigore a partire da gennaio 2024 e conterrà regole più stringenti, vediamo quali sono.  

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Il reddito di cittadinanza dal prossimo anno cambierà nome e si chiamerà assegno di inclusione. Si tratta di una misura volta a contrastare la povertà, che entrerà in vigore dal primo gennaio 2024. Con l’introduzione di questo sussidio, cambiano anche le regole per gli occupabili che vogliono ottenerlo, ovvero per coloro che hanno una età compresa tra i 18 e i 59 anni e non rientrano tra le categorie definite fragili. Vediamo come funzionerà l’assegno di inclusione per gli occupabili.  

Come funziona l’assegno per gli occupabili 

Con il nuovo assegno di inclusione cambiano le regole per gli occupabili che ricevono offerte di lavoro. Infatti, non sarà possibile rifiutare un’offerta di lavoro che giunge da qualunque parte d’Italia, pena la sospensione dell’assegno.  

Attenzione, però, l’offerta dovrà essere obbligatoriamente accettata se è a tempo indeterminato. Se si tratta invece di un’offerta di lavoro a tempo determinato, anche in somministrazione, la persona occupabile ha l’obbligo di accettarla solamente se deve recarsi in un luogo distante non più di 80 km da dove abita. 

E’ prevista la decadenza dal beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro a tempo pieno o parziale, non al di sotto del 60 per cento dell’orario a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi. 

Differenza fra assegno di inclusione e Strumento di attivazione  

Oltre all’assegno di inclusione, che entrerà in vigore nel 2024, verrà introdotto anche lo Strumento di attivazione a partire dal primo settembre 2023. La differenza fra le due misure è la seguente: mentre l’Adi è destinato ai nuclei familiari con figli minori, disabili e over 60, l’Sda è destinato a coloro che hanno un’età compresa tra 18 e 59 anni in condizioni di assoluta povertà. 

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L’Sda permette di avere 350 euro al mese a coloro che fanno parte di nuclei familiari privi dei requisiti per accedere al sostegno al reddito e ai componenti di nuclei che invece lo percepiscono e che non vengono calcolati nella scala di equivalenza. Il contributo mira a sostenere il percorso di inserimento lavorativo, anche partecipando a progetti di formazione, di orientamento, di qualificazione e riqualificazione professionale.  

Per beneficiare dello strumento, i soggetti interessati devono registrarsi su una piattaforma informatica nazionale, fare una dichiarazione di disponibilità immediata al lavoro e sottoscrivere un patto di servizio personalizzato.  

Cosa succede se in famiglia sono tutti occupabili  

Nel caso di famiglie in cui tutti hanno un’età compresa fra 18 e 59 anni, quindi sono cosiddetti occupabili, non vi sono disabili e hanno un Isee fino a 6 mila euro, i 350 euro mensili vengono erogati per 12 mesi al massimo e senza alcuna proroga.  

Nello specifico, può essere considerato un rimborso spese. Riguarda la durata del lavoro, del servizio civile o del corso di formazione che si decide di seguire. Nel caso di una famiglia di quattro adulti che frequentano un corso di formazione vengono attribuiti a ciascuno di loro 350 euro al mese. Il contributo viene versato per tutti i mesi del corso.  

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