Il parco di cui stiamo per raccontarti la storia viene considerato come il parco recintato più grande d’Europa e si trova in Lombardia.
La storia del parco in questione è molto ricca tanto che stava per essere demolito. Per fortuna, i suoi 300 anni di storia sono in parte visibili ancora oggi.
Le mura che rendono il parco recintato situato in Lombardia uno tra i più grandi d’Europa, sono lunghe 14 chilometri. Il parco in questione è quello della Villa Reale di Monza che ha circa 300 anni di storia. Secoli addietro, però, la sua storia avrebbe potuto non arrivare fino a noi. Alcuni, infatti, avevano pensato di demolirla perché versava in un lampante stato di abbandono.
Il parco e la Villa Reale di Monza sono stati la casa degli Asburgo prima e dei Savoia poi. Fu Giuseppina Bonaparte, però, a chiedere al figlio Eugenio, che visse per un periodo lì, di costruire un parco che circondasse la villa che fosse più grande di quelli che c’erano nella Reggia di Versailles.
E così fu perché se oggi facessimo un paragone tra i due parchi, ci accorgeremmo che il parco francese si frema a 250 ettari mentre quello della Villa Reale è di 800 ettari (soltanto alcuni, però, sono recintati).
Il primato di parco recintato più grande d’Europa arrivò nel 1808. Il parco sconfina nei comuni di Lesmo, Villasanta, Vedano al Lambro e Biassono. Oggi, la sua posizione in classifica è arrivata al quarto posto poiché è stato superato da la Mandria della Veneria Reale ed altri all’estero che, però, non hanno recinzioni.
La Villa Reale di Monza iniziò la sua storia tormentata nel 1771 quando arrivò Ferdinando d’Asburgo, il figlio di Maria Teresa d’Austria. La costruzione della villa, che sorgeva in una zona destinata alla villeggiatura dei reali, venne tirata su in tre anni. La conclusione effettiva, però, si ebbe quando arrivarono le armate di Napoleone nel 1796.
Quando Bonaparte venne incoronato, la villa ospitò, dal 1805 in poi, suo figlio Eugenio di Beauharnais. Quando Napoleone cadde, però, la residenza tornò nelle mani austriache. Gli austriaci, però, non furono interessati ad abitarla e l’abbandonarono. Era il 1848 e i militari la occuparono. Fu Massimiliano I d’Asburgo a farla tornare una corte sfarzosa.
Poi, la villa divenne residenza di Umberto I. Egli decise di restaurare la residenza per renderla più moderna. I giardini, invece, erano usati per la caccia e come strada privilegiata del re per andare dalla Contessa Eugenia Litta, sua amante.
Umberto I venne ucciso per mano di Gaetano Bresci a Monza. Per commemorarlo venne costruita la Cappella Espiatoria. Re Vittorio Emanuele III proprio perché ricordava la morte del padre, decise di non usare più la villa che venne donata, dopo le grandi guerre, ai comuni di Monza e Milano.
Ai giorni nostri la Villa è proprietà dei cittadini. Il parco venne restaurato e riaperto al pubblico dal 2007.