Scatta l’allarme tra scienziati e cittadini: il fiume Po inizia a preoccupare molte persone e non senza motivo. Ecco costa sta succedendo al fiume più lungo d’Italia.
Negli ultimi giorni non si parla di altro: il nostro Paese è sempre più soggetto ad alluvioni di grande portata. In Emilia Romagna si è verificata la più forte e devastante alluvione degli ultimi tempi, e ancora se ne stanno affrontando le conseguenze. Tantissime persone hanno perso la propria abitazione, i propri averi, gli animali domestici. Specialmente coloro che abitavano nei piani più bassi dove l’acqua e il fango si sono riversati con prepotenza. Una situazione abbastanza tragica che fa temere a tutti la possibilità di dover subire la stessa devastazione e di perdere tutto.
Questa paura è particolarmente presente in coloro che abitano in prossimità di grandi fiumi. Abitare vicino a corsi d’acqua di grande portata è certamente più rischioso: in caso di forti piogge si potrebbe verificare l’esondazione. Ci sono esondazioni di diversa portata, alcune più contenute e altre più violente. Il fiume Po, specialmente nei pressi di Torino, inizia a destare molta preoccupazione. Le piogge incessanti di questo mese di maggio non danno più tregua, e il fiume è sempre più grosso. Nel seguente articolo analizziamo insieme cosa sta accadendo al Po, cosa dicono gli scienziati e come sta cambiando la situazione climatica italiana.
Un cambiamento climatico che inizia a far paura
Ormai questo è un dato di fatto e tutti ce ne siamo resi conto: il clima del nostro Paese non è più lo stesso. Sono sempre più tangibili i segnali di un cambiamento al quale nessuno avrebbe mai desiderato assistere. Quel che si spera è che si tratti solo di una fase climatica di passaggio, ma probabilmente non è così. La temperatura media annuale del nostro Paese risulta essere in netta crescita da due secoli a questa parte, circa 1,7° centigradi in più. Il dato sconvolgente è che solo negli ultimi cinquanta anni si è verificato l’aumento più vistoso, circa 1,4° centigradi in più. Il motivo è ben noto a tutti ed è, ovviamente, il contributo umano con le sue attività inquinanti.
L’emissione di CO2 nell’atmosfera ha accelerato notevolmente il processo di surriscaldamento. Le attività inquinanti hanno favorito l’innalzamento delle temperature e tutte le sue dirette conseguenze. Le conseguenze dell’innalzamento delle temperature sono varie e, a volte, non sembrano neanche essere essere collegate per quanto siano contrastanti. Nessuno penserebbe mai che alluvioni e piogge intense possano essere causate dal surriscaldamento, e invece è così.
Assistiamo a fenomeni climatici sempre più violenti e contrastanti: si alternano caldo torrido e violente precipitazioni. L’allarme più grande è, paradossalmente, quello della siccità. Le frequenti piogge non devono ingannarci, poiché il terreno non è più in grado di assorbirle. Le acque vengono “espulse” dall’impermeabilità del suolo terrestre, ed evaporano via senza essere prima realmente assorbite. Ne conseguono siccità e situazioni estreme di alluvioni e allagamenti di vasta portata. Adesso la preoccupazione maggiore in Italia è il fiume Po: quel che sta accadendo nel torinese non promette bene. Approfondiamo insieme la situazione.
Fiume Po: i segnali che allarmano
Il mese di maggio volge al termine ma non lo dimenticheremo mai. Resterà nella storia perché, anziché regalarci la primavera e qualche sprazzo di estate, ci ha portato un intenso autunno. Un record di piogge senza precedenti, specialmente al nord Italia. Si susseguono giorni interi segnati da cielo coperto, freddo e temporali. L’interpretazione generale di questo fenomeno è stata positiva dopo i mesi di allarme siccità, ma la realtà dei fatti è ben diversa. Come già specificato, con questo innalzamento delle temperature l’allarme siccità non può essere ancora marginato.
Nei pressi del torinese, il fiume Po ha iniziato a destare non poco allarme. Si è verificata, in questi giorni, l’esondazione preoccupante del corso d’acqua più lungo di Italia. A Torino, infatti, non smette di piovere dal primo maggio. La paura dei cittadini è tanta e non è ingiustificata, specialmente dopo le notizie sulla situazione in Emilia Romagna. Al confine tra Cuneo e Torino il fiume si è ingrossato al punto da invadere panchine e lampioni, uno spettacolo da brividi al quale nessuno avrebbe voluto assistere.
Tantissima è l’ansia che aleggia sulle città attraversate da questo grande fiume, tantissima la paura di ritrovarsi immersi in acqua e fango. Secondo gli scienziati il fiume Po non dovrebbe esondare ulteriormente, pare che sia rientrata l’allerta maltempo. Nonostante ciò dichiarano che non bisogna abbassare la guardia e continuare a controllare l’andamento del fiume e il corretto scorrimento delle acque. I cittadini chiedono una maggiore manutenzione di tombini e una maggiore protezione da parte di chi dovrebbe preoccuparsi della sicurezza civile.