Il Politecnico di Milano risulta essere tra le migliori università in Italia. Secondo l’ultima classifica stilata, la prima è la Sapienza, a seguire c’è la Statale, poi c’è quella di Padova, quella di Pisa, il Politecnico di Milano. A chiudere la classifica Bologna e l’università Federico II di Napoli.
La classifica è stata preparata da Academic Ranking of World Universities.
Ad occuparsi dello studio è stata l’organizzazione indipendente Shanghai Ranking Consultancy, che ha deciso di inserire l’università romana come unico ateneo italiano appartenente alla fascia 101-150. L’ateneo si trova tra le 150 università più belle e preparate di tutto il mondo.
Il primo posto della classifica mondiale, è occupato da 20 anni dall’Università di Harvard, poi c’è la Stanford University e il MIT che occupano la seconda e la terza posizione.
L’Università di Milano, quella di Padova e per finire quella di Pisa sono a pari merito e si collocano subito dopo la Sapienza, soltanto dopo le prime 150. A seguire troviamo il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna e la Federico II di Napoli, che hanno la medesima valutazione.
Secondo quanto affermato dal Subject ranking, l’Università Statale di Milano ha raggiunto dei traguardi realmente significativi anche a livello mondiale. Nel mondo è al 38mo posto per quanto riguarda le scienze veterinarie, al 46mo per le scienze alimentari e tecnologiche. Mentre per quanto riguarda la fascia 51-75, troviamo le scienze agrarie e farmacia, per concludere scienze farmacologiche. A dare conferma del valore e del livello sia nazionale che internazionale della ricerca scientifica della Statale, intervengono i numeri di highly cited scientists e di premi ovvero di medaglie Fields e Nobel che gli alumni hanno vinto nel corso degli anni.
A questo proposito Elio Franzini, nonché rettore dell’ateneo, ha dichiarato “Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto nel ranking Arwu appena pubblicato”. E poi ancora “Il nostro Ateneo conferma il suo ottimo posizionamento a livello nazionale e internazionale, distinguendosi in particolar modo per la qualità della sua ricerca scientifica interdisciplinare.”
La ricerca interdisciplinare, non a caso, ha permesso agli scienziati di essere tra i più citati nelle varie pubblicazioni. Qualcosa non da poco, anzi. La contaminazione di saperi rende la Statale un ambiente di studio e di crescita adeguato a chiunque, al 100% stimolante, sempre pronto a raccogliere e accettare le sfide affrontandole al meglio.
Secondo Arwu, le migliori 1000 università mondiali su 2500 censite e 18.000 stimate al mondo sono proprio quelle sopra citate. Sono state scelte seguendo alcuni parametri di valutazione, in tutto 6. Ci sono i premi Nobel e le medaglie Fields di ex studenti prese in considerazione al 10%. Poi i ricercatori della singola università al 20%, i ricercatori altamente citati al 20%. E poi ancora le pubblicazioni su Nature e Science, al 20%, le citazioni tecnologico-sociali al 20%. I parametri alla fine sono stati correlati con lo staff accademico, in questo caso la percentuale designata è del 10%.