Considerato come uno dei luoghi più emozionanti di Milano, il quadrilatero del silenzio è una scoperta in ogni angolo. Vediamo cosa visitare.
Il quadrilatero del silenzio è facilmente raggiungibile con la metropolitana ma è un quartiere molto mutevole a seconda del clima e dell’atmosfera.
Sapevi che a Milano c’è un quartiere ricco di giardini sconosciuti, decorazioni in stile liberty e tante curiosità artistiche? Si tratta del Quadrilatero del Silenzio che non è lontano dal centro ed è raggiungibile con la metropolitana. Dove? Dietro Corso Venezia, laddove c’è la fermata Palestro della metropolitana. Il quadrilatero del silenzio è composto da via Serbelloni, via Vivaio, via Mozart e via Cappuccini.
Per potervi accedere si può scegliere il punto di ingresso più caratteristico ovvero quello del Palazzo della Società Buonarroti-Carpaccio-Giotto che affaccia proprio su Corso Venezia. Se lo si attraversa, dietro di te resterà il parco Indro Montanelli insieme al suo Planetario e al Museo di Storia Naturale. Dopo qualche passo, non sarà difficile ritrovarsi davanti a palazzi in stile Liberty. La piazzetta che la caratterizza è intitolata a Eleonora Duse, attrice.
Si tratta di un quartiere che muta il suo volto al mutare delle stagioni e del clima e dove poter passeggiare in pace per schiarirsi i pensieri e scoprire un angolo di Milano che forse non si conosceva. Un atmosfera che è respirabile soprattutto quando si frequenta il posto durante la settimana e i residente svolgono le loro attività quotidiane.
Quando si percorre via Cappuccini, al numero 8, ci si troverà davanti ad un’edificio ad angolo in stile gotico. Si tratta del Palazzo Berri-Meregalli che è stato eretto nel 1913. Ad idearlo fu Giulio Ulisse Arata e oggi ospita uffici. Si tratta di un edificio in stile liberty piuttosto curioso e bizzarro, con mattoni scuri e disegni dorati tra cui spiccano cani, pesci e arieti.
Si potrà sbirciare l’atrio quando la portineria è aperta. Al suo interno si possono intravedere alcune opere come quella di Wildt ovvero la Vittoria Alata.
Sempre di Wildt è un’altra opera molto ricercata dai turisti, che si trova in via Serbelloni 10. Si tratta dell’orecchio di bronzo che un tempo era un citofono.
Non meno importante Villa Necchi Campiglio le cui visite sono gestite dal Fai Fondo Ambiente Italiano. Se si riuscirà a visitarla si verrà proiettati direttamente negli anni ’30.
Su via Mozart c’è l’omonima villa del 1926. Nel giardino le pareti esterne sono completamente coperte da edera rampicante creando un vero giardino verticale. Ultimo ma non meno importante, Palazzo Fidia che ricorda la moda dell’Ottocento anche se venne costruito negli anni ’30.
Un luogo non meno esotico è Villa Invernizzi, situata in via Cappuccini 7 e residenza privata proprio dell’Invernizzi dei formaggi. Nel suo giardino, che però non è visitabile, ci sono animali provenienti da Africa e America Latina. Basterà guardare tra le inferriate per cercare di scorgerne qualcuno, come i fenicotteri.