La CGIL, confederazione di cui Maurizio Landini è segretario generale dal 2019, lancia l’allarme caldo per i lavoratori.
La richiesta che fa al governo è di disporre urgentemente la cassa integrazione dove necessario. Questa è prevista dalla legge nei casi in cui i lavoratori abbiano una retribuzione diminuita. La causa può essere una difficoltà temporanea dell’azienda o altri eventi, sempre temporanei, che non dipendono dal lavoratore stesso.
Di fatto è un versamento eseguito da parte dell’INPS, istituto nazionale previdenza sociale, di una somma di denaro a favore dei dipendenti. Il sindacato, dunque, chiede un provvedimento immediato per disporre l’integrazione appunto, in tutti i settori lavorativi in cui il caldo non permette di lavorare.
Questo perché mette a rischio la vita delle persone. Landini ha esposto le sue richieste durante la festa della Fiom, federazione italiana operai metallurgici, Cgil Lombardia. Questa si è tenuta a Collebeato in provincia di Brescia e si conclude oggi 23 luglio.
Tre giorni di incontri in una delle zone più industrializzate d’Italia, dove oltre alla musica ci sono stati dibattiti ed esposizioni di prospettive da parte anche dei lavoratori. Serve, inoltre, un provvedimento, ha continuato il segretario, in cui il Governo stabilisca quali sono i limiti di tolleranza alle temperature oltre i quali il lavoratore non può proseguire, in modo che non sia un fattore arbitrario.
Nei luoghi di lavoro i datori devono disporre le giuste pause e le misure necessarie per evitare qualunque criticità. In questi giorni purtroppo ci sono stati anche dei decessi a causa del troppo caldo e questo non è ammissibile. Per questo il sindacato, attraverso Landini, ha fatto una richiesta al Governo per un intervento immediato che sia efficace già da lunedì.
Non c’è tempo per discussioni e trattative perché le temperature critiche ci sono adesso. Un altro argomento toccato da Landini è stato quello del salario minimo. Anche qui la questione è urgente, al fine di portare il salario minimo a 9-10 euro all’ora.
La precarietà è un fattore deterrente anche per la crescita lavorativa. Infatti la maggioranza dei giovani vanno via dal nostro Paese per cercare condizioni migliori all’estero. C’è uno scollamento troppo elevato, prosegue nel suo discorso il sindacalista.
Il Governo si occupa di fare un provvedimento che sancisca il valore generale dei contratti collettivi nazionali, ma non dei salari minimi. Il problema è importante e necessita dell’aumento degli stipendi perché la gente non riesce a vivere in modo dignitoso.
I politici devono fare la loro parte, ha spiegato il segretario in un’intervista ad Erminio Bissolotti del Giornale di Brescia. Nessun lavoratore deve essere povero, ma, al contrario, deve potersi realizzare come persona e vivere con dignità.
Dal palco della festa la Cgil annuncia lo sciopero generale per martedì 12 settembre. Lo scopo sarà quello di contrastare la legge di bilancio. Dopo l’estate ci sarà una consultazione straordinaria tra lavoratori per le decisioni sulla mobilitazione e le varie modalità. Sarà necessario convincere più persone possibili ad unirsi alla protesta per trovarsi tutti insieme a Roma.