Il sindaco di Bucha, è arrivato in visita a Bergamo, comune con cui la sua città è gemellata con lo scopo di incontrare il sindaco Giorgio Gori e i rappresentanti della fondazione Cesvi.
La fondazione è l’unica della zona ad aver avviato dei progetti a sostegno della popolazione in guerra da oltre un anno.
Prima della guerra, la città di Bucha aveva 53.000 abitanti, se si considera il villaggio circostante erano 73.000 persone che abitavano in quel territorio. Dopo l’assedio ne sono rimaste 3.500. Mentre 456 persone sono rimaste uccise dai russi.
L’86% degli abitanti adesso è ritornato a vivere nella cittadina, dove sono stati distrutti almeno 147 edifici. Non a caso, la strage avvenuta ha colpito l’opinione pubblica del mondo intero e in particolare dell’Italia. A Bergamo se ne è parlato tantissimo, perché la distruzione di Bucha e dei suoi edifici è diventata una sorta di simbolo dell’evento tragico. Come il covid e la pandemia.
Per questo motivo, è nata la relazione speciale tra le due città, non soltanto simbolica ma anche concreta, perché l’associazione Cesvi ha fatto il possibile per aiutarla. L’emergenza Ucraina non è terminata, anche se da qualche tempo se ne parla meno, i civili hanno bisogno di aiuti concreti. Come afferma il presidente Cesvi Maurizio Carrara, bisogna fare il possibile per aiutare i più vulnerabili e bisognosi come i bambini oppure le donne. Loro richiedono supporto di varia natura per poter superare i traumi vissuti durante l’occupazione e nelle prime fasi della guerra.
Di tutto questo si occupano i progetti che sono stati ideati e realizzati dal Cesvi in collaborazione con il Comune di Bergamo nei confronti di Bucha. Il sindaco della città, è arrivato a Bergamo per ringraziare tutti di quanto fatto. Per tutta la giornata di oggi rimarrà nella città, farà anche una visita all’accademia Carrara, dove è stata aperta l’esposizione ‘Leopoli qui. La cultura della Pace’. All’accademia sono esposte due opere dell’artista Olenski appartenenti alla collezione del museo di Leopoli.