Il sindaco di Milano in mattinata è andato a far visita al carcere di San Vittore, ma quello che ha visto non gli è piaciuto e cosi ha detto determinate parole.
Giuseppe Sala è rimasto sconcertato e non ci sta, per questo dopo quello che ha visto ha detto specifiche parole affinché possano arrivare a chi di dovuto, con lo scopo di far cambiare le cose.
Come accennato poc’anzi, questa mattina il sindaco Giuseppe Sala ha fatto visita al carcere di San Vittore. Poiché doveva essere presentato un progetto promosso dal Politecnico di Milano, il Sindaco ha voluto essere presente per l’occasione.
Una volta lì però ha assistito a qualcosa che non gli è piaciuto: il sindaco ha fatto visita nello specifico al reparto donne e quindi alle loro celle. In tal modo ha potuto constatare con i suoi occhi che in una cella che ospitava più donne c’era solo un bagno e questo, come dice anche lui stesso, non va per niente bene.
E ha ragione: in una città come quella di Milano e nel 2022 una cosa del genere è inconcepibile.
Ecco che il Sindaco a tal proposito è stato chiaro e ha affermato che bisogna essere sul pezzo e che bisogna fare qualcosa in termini progettuali, affinché si riesca a dare dignità a questo carcere, perché la situazione così non può andare avanti.
I detenuti devono poter vivere in condizioni più salutari. È fondamentale un investimento in tal senso, oppure come lui stesso ha avanzato, sarà necessario trasferirlo.
Di questa alternativa si è già parlato tante volte in realtà: sono infatti anni che si parla di un possibile trasferimento di questo carcere per poter costruire qualcosa di nuovo. Ma il sindaco non vorrebbe mai arrivare a tanto e infatti ha avanzato il desiderio di farlo rimanere lì, dov’è.
Ma se le cose cambieranno ovviamente, altrimenti questo sarà inevitabile.
Quanto detto dal Sindaco ha lo scopo di far riflettere i Milanesi sul fatto che si tratta di un tema importante e che tiene conto del diritto di tutti, anche se si è in cella.
Quello di poter vivere in condizioni migliori.
Sicuramente questo carcere c’è anche grazie al sacrificio di chi ci lavora, di chi è volontario, ma se continua a versare in queste condizioni non può essere degno di essere un carcere di una città come quella di Milano. Insomma parole forti sicuramente quelle del Sindaco ma che gridano il desiderio di un cambiamento necessario.
E ha ragione: pur essendo in un carcere, i detenuti hanno il diritto di vivere bene, in salute e secondo una corretta igiene. Alla base dunque non ci sono solo motivazioni di tipo fisico, ma ben altro.
Non ne va solo dell’immagine di Milano come città, ma in gioco ci siamo noi e il nostro diritto di poter vivere nelle condizioni più positive possibili.