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Cronaca

Impagnatiello ha agito da solo

Sembra che, secondo le ultime indagini, Alessandro Impagnatiello, al momento dell’omicidio di Giulia abbia agito da solo.

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Secondo il risultato delle ultime indagini condotte la Procura di Milano ha escluso la presenza di complici al momento dell’omicidio. Impagnatiello ha, dunque, agito in solitudine, ha ucciso la sua ragazza, la mamma del suo bambino, accoltellandola ben 39 volte, da solo.

Se in un primo momento gli inquirenti avevano ritenuto difficile che l’uomo fosse riuscito da solo a liberarasi del corspo di Giulia, le indagini hanno, al contrario, confermato che ha fatto tutto da solo. La visione dei filmati delle telecamere di zona ha confermato prorpio questo.

E’ stato più volte ripreso insieme alla sua mamma e al suo compagno mentre chiedevano informazioni di Giulia. Ma le domande erano rivolte nel tentativo di trovare la ragazza che, comunque, era già morta. Era solo un tentativo, da parte dell’omicida, di depistare le indagini.

Impagnatiello rinchiuso nel carcere di San Vittore

Ora Impagnatiello è rinchiuso nel carcere di San Vittore con l’accusa di omicidio aggravato, occultamento di cadavere ed interruzione di gravidanza non consensuale. E’ in attesa di un possibile giudizio immediato. Ed è proprio questo che la Procura di Milano ha intenzione di chiedere una volta che le indagini saranno concluse.

Mancano ancora alcuni documenti e poi si potrà procedere. Si attendono, infatti, i referti degli esami tossicologici e quelli relativi all’autopsia necessari per rispondere alle domande presentate dagli avvocati della famiglia di Giulia e dall’accusa. Una volta elaborata la relazione, verrà messa a confronto con le prove raccolte fino ad oggi.

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I dati serviranno ai magistrati per poter rafforzare l’ipotesi sia della premeditazione che della crudeltà. Altra esclusione importante e che aveva destato alcuni sospetti all’inizio, è la pista dell’avvelenamento. Durante le perquisizioni nella casa dei giovani, infatti, la scientifica avreva rinvenuto del veleno per topi.

Nel corpo della 29enne, però, i patologi non ne hanno trovate tracce. La Procura, comunque, sembra intenzionata a contestare il procurato aborto, ma non il duplice omicidio. La pm Alessia Menegazzo con l’aggiunto Letizia Mannella sono, infatti, convinte che si tratti di omicidio premeditato.

Importanti i dati dell’autopsia sul corpo di Giulia e del piccolo Thiago

Se l’autopsia effettuata ancora in data 5 luglio, sul cordone ombelicale del piccolo Thiago confermasse l’ipotesi di un inizio di travaglio, la procura modificherà il capo d’accusa in duplice omicidio. Un’ipotesi è quella per cui, Giulia, a causa della paura nel momento in cui veniva colpita, avesse iniziato il travaglio in seguito ad un possibile impulso dell’ossitocina.

Dati anche questi che dovrebbe fornire l’autopsia sul cordone e sul piccolo corpicino di Thiago. L’autopsia dovrebbe anche accertare se Giulia fosse già morta dopo la prima coltellata. Se così fosse, allora verrà aggiunta l’aggravente della crudeltà.

Published by
Liana Cinelli