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Cronaca

Imprenditore ucciso a martellate dall’ex della figlia

Ha ucciso l’ex suocero a martellate nella sua casa nel 2021, ora è pentito e chiede scusa, ma rischia 24 anni di carcere

Hamadi El Makkaoui-Imilanesi.it

Il delitto si è consumato a Bergamo. Un giovane 26enne ha assassinato, apparentemente per un’auto, il padre della sua ex fidanzata. Ora rischia 24 anni di reclusione. La vittima, Anselmo Campa, era un uomo di 56 anni, residente a Grumello nella bergamasca. Il reo confesso, Hamadi El Makkaoui di origine marocchina, lo ha aggredito a casa sua la sera del 19 aprile 2021 e lo ha ucciso.

Sembrava che il movente fosse una questione legata a futili motivi. Il pubblico ministero era al corrente che il ragazzo quel giorno si trovava presso la casa della vittima per farsi ridare del denaro. Aveva infatti investito circa 6mila euro per l’acquisto di una Renault Clio. Li aveva consegnati all’ex suocero affinché potesse acquistare un veicolo da usare in comune con la fidanzata.

Lui e la ragazza, Federica, erano stati insieme per sei anni. Ma, una volta chiusa la storia, l’auto era rimasta a Campa. L’accusa però riteneva che la questione vertesse su qualcos’altro e che la macchina fosse solo un pretesto. Sembra che il vero motivo fossero proprio i soldi, visto che il ragazzo aveva problemi di gioco e di droga.

L’omicida aveva problemi di soldi e di droga

Era stato durante la pandemia. Aveva iniziato a giocare online e non aveva più smesso. Dopo la rottura del fidanzamento era anche entrato nel tunnel della droga. Un momento estremamente difficile della sua vita in cui si era sentito perso ed abbandonato. Dunque quel fatidico giorno, secondo il pubblico ministero, aveva raggiunto l’ex suocero per chiedergli 500 euro.

Gli servivano per la cocaina e anche per pagare i debiti accumulati per le perdite al gioco. Ma le aggravanti sono pari alle attenuanti visto che l’assassino ha confessato e collaborato. Ha, infatti, dato tutte le informazioni sul luogo in cui trovare l’arma del delitto. Inoltre ha dichiarato di essersi fortemente pentito di ciò che aveva fatto.

Palazzina-Imilanesi.it

In una lettera si è scusato con la famiglia della vittima. L’ha letta spontaneamente, seduto tra i suoi difensori, durante il processo per l’omicidio dell’imprenditore bergamasco. Ha esordito dicendo che non poteva chiedere perdono, ma poteva chiedere scusa per una colpa che era solo sua e per il dolore causato.

Ha scritto un’intera pagina con la quale si è aperto di fronte alla corte. Anselmo mi ha voluto bene, ha continuato a leggere El Makkaoui. Avrebbe voluto confessare da subito, ma si vergognava troppo. Il suo senso di colpa era anche e soprattutto verso l’ex fidanzata Federica. Lei infatti si era sentita direttamente responsabile per la morte del padre.

Chiesti dal pm 24 anni di carcere

Ma il ragazzo ha sottolineato che lei non aveva alcuna colpa perché aveva agito da solo ed era l’unico colpevole. Il pm Maria Esposito si è commossa di fronte alla dichiarazione scritta dal giovane ed ha chiesto la condanna a 24 anni. I difensori ribadiscono che il loro assistito si era sentito offeso dall’ex suocero ed è andato in corto circuito, il movente era da rivedere.

I legali, avvocati Roberto Ranieli e Giorgio Conti, hanno chiesto l’esclusione dei futili motivi e l’attuazione del minimo della pena considerando che l’imputato è reo confesso. El Makkaoui ora è in carcere a San Vittore. E’ nato in Italia ma i genitori lo hanno affidato subito alla sorella in Marocco, che lui ritiene essere sua madre.

Le parti civili, che si sono costituite in giudizio hanno chiesto 800mila euro di provvisionale. Si tratta della somma parziale del risarcimento che il giudice liquida nei limiti del danno per cui ci sono le prove. E’ immediatamente esecutiva per cui può essere subito richiesta dagli interessati all’imputato senza aspettare che vengano completati i tre gradi di giudizio.

Published by
Liana Cinelli