Le rivendicazioni fatte dai sindacati ed il loro ammonimento ai lavoratori di non accettare 1000 euro come stipendio
Non solo remunerazioni, ma anche proposte per aiutare gli studenti, abbassando loro gli affitti per le case necessarie alle trasferte di studio. La manifestazione è stata organizzata dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil. Si sono riuniti ieri nel capoluogo lombardo, formando un corteo che dal Castello Sforzesco è arrivata presso l’Arco della Pace.
Questo ha bloccato tutta la zona del centro al traffico. Inoltre, anche i mezzi pubblici hanno subito variazioni e deviazioni, come ad esempio, alcune linee di tram e di autobus. Tra i partecipanti: il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, Pierpaolo Bombardieri titolare della stessa carica nella Uil.
Per la Cisl, invece, mancando il portavoce ufficiale Luigi Sbarra per problemi di salute, c’ era la sostituta Daniela Fumarola. In aggiunta erano presenti Gianni Cuperlo del Pd, Partito democratico di centro sinistra ed il consigliere Onorio Rosati di Avs, Alleanza verde e sinistra. Infine, presenti anche molti delegati ed iscritti, provenienti da varie regioni settentrionali, della Fiom.
Si tratta di un sindacato, Federazione, Impiegati Operai metallurgici, che fa capo alla confederazione generale italiana del lavoro, Cgil. Il percorso delle varie manifestazioni avrà come ultima tappa Napoli, ha dichiarato la Fumarola, e solo dopo, tutti i segretari ufficiali valuteranno se richiedere lo sciopero generale, invocato da molti partecipanti.
Landini, invece, nel suo intervento, ha sottolineato la necessità di stipendi equi anche per i giovani.Se questi rifiutano uno stipendio sottopagato da 1000 euro hanno tutte le ragioni per farlo. I ragazzi non possono accettare tali condizioni, anzi, prosegue il relatore, è tempo anche di smettere di credere che sia necessario accettare qualunque tipo di lavoro per una sopravvivenza che rasenta lo sfruttamento.
Basta dunque con gli abusi sulla pelle di chi necessita di un’entrata economica. Il lavoro, prosegue il sindacalista, deve essere un impegno per usare le proprie energie, il proprio tempo ed il proprio impegno in cambio di uno stipendio che permetta di vivere dignitosamente.
Non è giusto prostrarsi a chi offre lavoro senza dignità. Una cultura, questa, che va cambiata e che ha già penalizzato abbastanza persone. L’accusa, dunque, non è rivolta solo al governo italiano, ma a tutti gli Stati che hanno partecipato ed avuto un ruolo nel precariato del nostro Paese.
L’invito per tutti loro è quello di discutere insieme ai sindacati per trovare soluzioni vere e cambiare le cose che non vanno. Inoltre, aggiunge il segretario della Cgil, la questione della diminuzione delle nascite è strettamente connessa a tutto questo. Oltre all’effettiva precarietà italiana, che non ha nessun’altro paese europeo, manca anche il lavoro per le donne.
La produzione è stata penalizzata da un Governo che ha ridotto i diritti dei lavoratori e dei datori. Ha eluso invece di investire giustamente nell’innovazione e nella qualità nel settore produttivo. In conclusione Landini ha evidenziato l’assoluta necessità di un cambio di paradigma.
Non è possibile continuare con il modello sociale attuale che mette al centro di ogni cosa il mercato, il profitto e le rendite. I sindacati rivendicano l’importanza della persona, che deve essere il fulcro sociale. Insomma, la possibilità per tutti di potersi realizzare partendo dai propri talenti.
Durante il comizio i sindacati hanno esternato il loro pieno sostegno nei confronti delle richieste fatte dagli studenti. Questi poco tempo fa, hanno protestato, mettendo, per una settimana, delle tende di fronte al Politecnico di Milano. Rivendicavano affitti equi per chi ha necessità di trasferirsi, visto le richieste vertiginose attuali.
Nel lungo discorso Lanzini ha affrontato anche il tema del caro affitti, affermando di essere al fianco dei ragazzi per la loro lotta. Il problema delle case era già ben presente negli obiettivi sindacali, ancor prima della protesta studentesca. L’idea, conclude il sindacalista, è quella di rivalutare le tante strutture dismesse della città e riadattarle per chi ne ha necessità.
Secondo i dati forniti dagli operatori, sono stati ben 40mila i manifestanti che ieri si sono radunati presso l’Arco dellaPace a Milano. Questa protesta era mirata alla tutela dei lavoratori del nord Italia. Invitano il governo a smettere con la propaganda e a cminciare ad agire in modo concreto in favore dei lavoratori e della Nazione.