E’ in arrivo un aumento di 162 euro su alcune pensioni e non su tutte, ma quali sono? Scopriamo nel dettaglio a chi si rivolge questo bonus e quali categorie di pensioni potranno riceverlo!
L’aumento di 162 euro previsto su alcune categorie di pensioni, così come gli aumenti previsti per altre fasce pensionistiche, è soggetto anch’esso a delle trattenute. Infatti, non tutti sono a conoscenza del fatto che, nonostante sia previsto il bonus, in realtà aumenteranno anche le imposte proprio come conseguenza delle rivalutazioni approvate dal governo.
Da quest’anno, quindi, se le pensioni ricevono di più, si pagheranno anche imposte più alte. Le trattenute aumentano ancora se da uno scaglione si passa all’altro. Scopriamo nel dettaglio come funzionano gli aumenti e le trattenute e a chi spetteranno 162 euro in più sulla pensione!
Sulla pensione vengono calcolate le trattenute Irpef su base annua, che vengono prelevate sui ratei di pensione mensili.
Con la riorganizzazione delle aliquote, il prelievo fiscale a partire dal 2022 è leggermente più basso per coloro che hanno bassi redditi, mentre sale per i redditi medio alti. Questo calcolo vale anche per le pensioni, ecco quindi come la riforma ha cambiato gli scaglioni Irpef:
La riforma prevede anche un ampliamento della no tax area, ovvero un incremento delle detrazioni fiscali calcolate sui redditi pensionistici, che salgono a 8.500 euro. Ad ogni modo, fino a 15mila euro non ci sono variazioni, ma saltando gli scaglioni variano le percentuali.
Arrivano a febbraio 2023 gli aumenti per coloro che non hanno avuto l’aumento per la rivalutazione 2023. Come previsto dalla legge di bilancio, verranno corrisposti gli aumento a seconda di quanto è cresciuta l’inflazione.
Nel mese di gennaio è stato corrisposto l’aumento solo ad assegni di un determinato importo e a partire dal primo febbraio ci sarà la rivalutazione pari al +7,3% delle pensioni. Gli adeguamenti per il 2023 fatti a gennaio hanno riguardato le pensioni fino a 2.101,52 euro di importo lordo.
Tuttavia, è giusto ribadire che per molte categorie di pensionati si tratterà di aumenti a fasce che il governo ha previsto per i pensionati. Bisogna anche sottolineare che non ci sarà un aumento totale del 7,3% perché già ad ottobre 2022 molti pensionati hanno già ricevuto un anticipo del 2%. Questo anticipo è stato corrisposto a diverse categorie anche a novembre e dicembre, nello specifico ai pensionati che non superano 35mila euro di redditi.
Per questo l’aumento a gennaio percepito da molti pensionati è stato meno del 7,3%. Ad ogni modo, bisogna ricordare che questi aumenti non sono definitivi e a primavera saranno probabilmente resi noti gli esiti sull’inflazione 2022, mentre a gennaio 2024 verranno corrisposti i conguagli.
Con la manovra approvata dal governo è stato attenuato il taglio dell’indicizzazione per coloro che prendono trattamenti pensionistici compresi tra i 2.100 euro lordi al mese e i 2.626 euro. Per effetto dell’adeguamento, quindi, l’aumento previsto inizialmente di 153 euro sale a 162 euro.
Invece, per le altre fasce, man mano che cresce l’importo si riduce la percentuale di rivalutazione. Infatti, un importo di pensione pari a 3.150 euro lordi mensili verrà rivalutato di 121,8 euro invece che di 126 euro.
Infine, per un importo di pensione pari a 5.250 euro lordi mensili l’aumento per adeguamento sarà di 141,8 euro invece che di 153 al mese.
Come abbiamo visto, si riduce la percentuale della rivalutazione via via che l’assegno cresce di importo, e i 162 euro spettano alle categorie di pensione fra i 2.100 euro lordi e i 2.626 euro mensili.