A Milano e in Lombardia sono sempre di più gli studenti stranieri: la maggior parte sono asiatici. Ecco quali sono i corsi più popolari.
La città di Milano è da sempre polo per tantissime famiglie straniere che decidono di fare di questa città piena di vita il centro dei loro interessi. Gli stranieri rappresentano tra il 15% e il 20% della popolazione totale del 2021. Le percentuali però aumentano ancora di più se si prende in considerazione la comunità degli studenti.
Grazie ad università molto rinomate, Milano è diventata una calamita per tutti gli studenti che hanno deciso di trasferirsi all’estero per completare il loro corso di studi. I numeri nel 2022 sono cresciuti a dismisura. Questa eterogeneità è un altro punto a favore per gli studenti delle università milanesi, che posso confrontarsi con una miriade di persone da tutto il mondo.
Ma vediamo quali sono i corsi di studio più popolari tra gli studenti internazionali.
Milano diventa un polo per gli studenti stranieri da tutto il mondo: i corsi di studi scientifici sono i favoriti
Le otto università pubbliche e private di Milano stanno attraendo ogni anno sempre più studenti. Nonostante il costo esorbitante della vita in Lombardia e soprattutto a Milano, i giovani studenti sono disposti a trasferirsi anche da zone molto lontane. I dati del 2022 sono molto incoraggianti per tutti coloro che hanno promosso l’internazionalizzazione delle università.
Ben 8 studenti internazionali su 10 nelle università lombarde. Inoltre uno su due proviene dall’Asia: la maggior parte sono studenti asiatici o cinesi. La maggior parte di loro preferisce i cosiddetti corsi Stem, corsi di scienze, tecnologie, ingegneria e matematica. Gli stranieri preferiscono i corsi Stem più di quanto lo facciano gli studenti italiani. Tra gli stranieri sono il 43% ad iscriversi ai corsi Stem, contro il 30% degli italiani.
Gli studenti Erasmus però hanno subìto i disagi del Covid: sono il 57% in meno rispetto agli anni ante-pandemia. Anche gli italiani che vanno in Erasmus sono diminuiti di un terzo. Per fortuna la pandemia non ha influito sugli studenti che si sono trasferiti in Lombardia per iscriversi ad una delle nostre università.
La “fuga di cervelli” dall’Italia
Che le università lombarde siano oltremodo attrattive per gli studenti di tutto il mondo è un dato di fatto. Purtroppo però sembra non essere lo stesso per gli studenti italiani. Il fenomeno dei fuorisede che lasciano casa dopo le superiori è fortunatamente una realtà ancora presente nelle grandi città, soprattutto al nord.
Purtroppo però sono ancora troppi gli studenti che lasciano l’Italia per studiare, o che si trasferiscono appena finito il loro corso di studi. Un fenomeno dovuto alla scarsità di opportunità lavorative appetibili per i giovani che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro. Quindi, se le università italiane e soprattutto lombarde sono a buon punto per quanto riguarda l’internazionalizzazione, rimane sempre un’altra grandissima sfida da affrontare.
Le università italiane sono capaci di darci dei giovani formati alla perfezione, con un sistema scolastico duro ma che renderà gli studenti prontissimi a rapportarsi con quello che gli aspetta dopo. Per questo l’internazionalizzazione è una grandissima risorsa per l’Italia, che non può essere sprecata lasciandoci scappare gli studenti italiani e stranieri.
Bisogna fare in modo che gli studenti italiani e internazionali che si sono formati nelle nostre prestigiose università scelgano l’Italia anche per vivere e lavorare. Se gli studenti sono riusciti a dare fiducia alle università italiane, bisogna che siano convinti anche dell’Italia come futuro luogo per trovare lavoro e per trovare dimora stabile.