In lista per una risonanza da settimane: a pagamento l’ospedale propone tre posti

La madre aveva fatto inserire in lista d’attesa la figlia per una risonanza. Per la stessa visita l’ospedale pubblico a pagamento propone tre date.

Corridoio ospedale
Corridoio ospedale – Nanopress.it

Il medico di base aveva prescritto una visita con urgenza, ma la madre era riuscita a fare inserire la figlia in una lista di “galleggiamento”. Solo in cambio di pagamento di 490 euro lo stesso ospedale pubblico aveva proposto poi alla paziente tre date diverse: la denuncia da parte di un medico attivista Vittorio Agnoletto durante la sua trasmissione radiofonica.

In lista d’attesa per una risonanza: saltano fuori tre posti ma a pagamenti

Il servizio pubblico della Sanità che si comporta come un privato. E’ la denuncia di Vittorio Agnoletto, medico attivista di Medicina Democratica che durante la sua trasmissione radiofonica ha voluto rivelare un caso segnalatogli da una donna. La madre, sapendo dell’impegno in tale settore, aveva infatti contatto Agnoletto sostenendo di non riuscire a fare visitare la figlia in lista d’attesa ormai da settimane per una risonanza, anche se l’impegnativa del medico di base era urgente.

Grazie a una collaboratrice della trasmissione radiofonica condotta dal medico, 37e2, è stato poi provato che un modo per visitarsi in effetti c’era: pagare quasi 500 euro.

Tutto è iniziato quando l’1 febbraio la donna aveva contattato l’Ats di Milano per prenotare una risonanza per la figlia, con impegnativa urgente a 10 giorni. La risposta è stata l’inserimento in una lista di “galleggiamento” che prevede di ricontattare il paziente qualora si dovesse liberare un posto. Ma nessuno ha mai contattato la donna nei giorni a seguire. Il medico attivista ha dunque portato il caso in trasmissione, lo scorso 17 febbraio, pensando di contattare il Cup, centro prenotazioni, per verificare se fosse disponibile la stessa visita ma a pagamento tramite intramoenia (prestazioni al di fuori dell’orario ma sempre da parte dei medici dell’ospedale pubblico). Ed ecco la sorpresa, la stessa visita a pagamento con 490 euro era disponibile dopo solo tre giorni al Fatebenefratelli.

Agnoletti: “L’ospedale non ha informato di avere disponibilità”

L’aspetto grave della vicenda per il conduttore radiofonico dunque sarebbe quella di un ospedale pubblico che non avrebbe informato la donna, nonostante la disponibilità, ma lo abbia fatto solo dopo tentativo di prenotazione a pagamento. Secondo quanto previsto del decreto legge 124 del 1998 però, una struttura pubblica non in grado di garantire un esame nei tempi, ha l’obbligo di contattare altri ospedali nella stessa zona, e anche quando possibile proporre una visita intramoenia facendo pagare il ticket o in maniera gratuita.

Ed ecco che, dopo la mini inchiesta, la madre scrivendo quanto accaduto all’Ats ha potuto magicamente trovare il posto per la risonanza per la figlia, fissata adesso l’1 marzo.

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