Diverse categorie di lavoratori potranno sfruttare alcune opzioni per andare in pensione diversi anni in anticipo rispetto al previsto. Scopriamo tutti i dettagli su questo argomento.
Nel nostro Paese andare in pensione sta diventando sempre più un miraggio per molti. Il lavoro precario e il possibile posticipo in merito all’ottenimento della pensione di vecchiaia potranno far presto superare quota 70 anni d’età per quanto concerne il diritto di porre fine alla propria attività lavorativa.
Avere un lavoro precario non garantisce continuità per quanto concerne i contributi versati. Tutto questo non fa altro che rendere possibile andare in pensione solo con quella di vecchiaia, la quale al momento in Italia è fissata a 67 anni. Come abbiamo detto, però, essa potrà essere posticipata in futuro, a causa delle aspettative di vita maggiori che si avranno da qui in avanti.
Chi lavora da tanti anni in modo continuativo, però, potrà andare in pensione diversi anni prima rispetto ai 67 anni d’età. La pensione anticipata nel nostro Paese, infatti, sarà possibile riceverla con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi versati per le persone di sesso maschile e con 41 anni e 10 mesi di contributi versati per quelle di sesso femminile.
Ci sono, però, diversi altri modi per poter andare in pensione prima rispetto al previsto. Scopriamo le varie formule previdenziale che sono ancora attive nel nostro Paese, in merito a tale questione. Ecco tutto quello che c’è da sapere. Alcune persone potranno andare in pensione da 3 a 7 anni in anticipo, rispettando alcuni requisiti fondamentali.
Pensione anticipata per queste categorie di lavoratori
L’argomento relativo alle pensioni non è propriamente chiaro a tutti. Sono tanti, infatti, gli aspetti da considerare, molti dei quali variano di caso in caso, in base alla propria situazione lavorativa, all’età e ad altre situazioni contingenti. Scoprire la data esatta nella quale poter andare in pensione, quindi, non è così scontata. Un argomento oggetto spesso di dibattiti e di incomprensioni.
In precedenza, abbiamo elencato i casi generali relativi alla pensione di vecchiaia e a quella anticipata. Ogni situazione, però, è variabile. Nel nostro Paese, quindi, esistono diverse categorie di lavoratori che potranno andare in pensione in anticipo da 3 a 7 anni in base alla propria situazione soggettiva.
Diversi requisiti anagrafici e contributivi permettono al lavoratore di poter anticipare l’uscita dal mondo lavorativo rispetto a quanto previsto. Sarà possibile, quindi, sfruttare alcune formule previdenziali.
All’età di 62 anni e con almeno 41 anni di contributi versati regolarmente, potrai sfruttare l’opzione quota 103 e richiedere l’accesso alla pensione anticipata. Rispetto alla vecchia quota 100, però, ci saranno delle limitazioni in merito all’importo dell’assegno spettante. Potrai, quindi, andare prima in pensione, ma l’assegno mensile sarà inferiore a quanto previsto.
Gli altri modi per andare in pensione in anticipo
L’INPS ha specificato che anche alcune donne potranno sfruttare la possibilità di andare in pensione anticipata, grazie alla formula Opzione Donna. per quanto concerne l’assegno, anche in questo caso ci saranno delle penalizzazioni, pari a circa il 30% di quanto dovuto. Quali requisiti ci sono per tale formula di pensione anticipata?
Sarà doveroso aver compiuto 60 anni e aver versato almeno 35 anni di contributi. In alternativa, si potrà dichiarare di essere caregiver, stando alle disposizioni della legge 104, oppure essere in possesso di una invalidità civile almeno al 74%. Anche le donne che hanno lavorato in aziende che hanno subito delle gravi crisi potranno sfruttare questa opzione di pensione anticipata.
In caso di presenza di figli, poi, l’Opzione Donna potrà essere anticipata anche a 58 o 59 anni, a seconda delle varie situazioni e circostanze.
Nel nostro Paese, poi, è previsto anche l’Ape Sociale. Tale misura consente di anticipare la pensione al raggiungimento dei 63 anni di età e dei 30 anni di contributi versati. Questa misura, però, non prevede future rivalutazioni e non potrà superare la cifra di 1.500 euro al mese per 12 mensilità.