Incendio doloso al Centro Permanenza Rimpatri (CPR) di via Corelli, a Milano nel pomeriggio di giovedì 6 luglio. Durante una protesta dei migranti, le fiamme sono state appiccate causando danni significativi alla struttura
Milano è stata teatro di un altro incidente incendiario, questa volta al Centro Permanenza Rimpatri (CPR) di via Corelli. Nel pomeriggio di giovedì 6 luglio, durante una protesta organizzata dai migranti trattenuti, le fiamme sono state appiccate all’interno della struttura. Fortunatamente, non si sono registrati feriti né intossicati, ma una parte del CPR è stata dichiarata inagibile dai vigili del fuoco. La polizia, pertanto, si è adoperata per la ricollocazione di 23 persone.
L’incidente è avvenuto intorno alle 18 quando alcuni individui del settore C del CPR hanno dato fuoco a materassi e suppellettili durante la protesta. Tempestivamente, i vigili del fuoco del comando provinciale di Milano sono intervenuti per domare le fiamme e assicurare la situazione.
Per garantire la sicurezza dell’area e determinare eventuali responsabilità per i danni causati alla struttura, la questura ha inviato sul posto una squadra dell’ordine pubblico, a disposizione di un funzionario di polizia. È importante stabilire le responsabilità per questi atti vandalici che mettono a rischio la sicurezza e l’incolumità di tutti coloro che si trovano all’interno del CPR.
Dopo aver spento l’incendio, i vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile il settore coinvolto. Pertanto, la polizia ha immediatamente iniziato le operazioni di ricollocazione delle 23 persone ospitate in quell’area. È una situazione che richiede una risposta rapida e adeguata per garantire la protezione e il benessere dei migranti coinvolti.
Purtroppo, questo non è il primo episodio del genere che si è verificato nella città lombarda. Il 23 giugno, un furgone dell’azienda AMSA è stato incendiato in via Gianrinaldo Carli, distruggendo anche sette auto parcheggiate nelle vicinanze. Il giorno successivo, un incendio ha devastato il magazzino della ditta di cosmetici Lisap, situato a Rescaldina, precisamente in via Valsesia. Ancora, il 26 giugno, è scoppiato un altro incendio in via privata Erasmo Boschetti, nella zona Maggiolina. Questi eventi preoccupanti dimostrano che gli incendi dolosi sono diventati una triste realtà nel capoluogo lombardo.
Recentemente, un altro rogo ha interessato la città di Milano. Questa volta, l’incendio ha coinvolto la Trilogy Towers, sita in via Gallarate. Ancora una volta, è fondamentale che le autorità competenti adottino misure efficaci per prevenire e contrastare tali incidenti. La sicurezza degli edifici e la tutela delle persone che vi risiedono o lavorano devono essere una priorità assoluta.
Gli incendi (dolosi e non) rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica e devono essere affrontati con determinazione. È essenziale che le indagini sulle cause di questi incidenti vengano condotte con serietà e che i responsabili vengano individuati e perseguiti secondo la legge. Allo stesso tempo, è fondamentale adottare misure preventive, come l’aumento della sorveglianza e l’implementazione di sistemi di sicurezza più efficaci, al fine di evitare ulteriori episodi di questo genere.
L’incendio al Centro Permanenza Rimpatri di Milano è solo l’ultimo di una serie di eventi allarmanti. È necessario un impegno congiunto da parte delle autorità competenti, delle organizzazioni di soccorso e delle comunità locali per affrontare questa problematica e garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini. Solo attraverso la cooperazione e il dialogo si potrà trovare una soluzione duratura a questi gravi episodi di violenza e distruzione.