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Cronaca

Incendio nella Rsa: spunta il nome del dg della cooperativa

Incendio nella Rsa: un nuovo indagato nell’indagine sul rogo nella Rsa a Milano. Indagini e nuovo sopralluoghi per fare luce su questa vicenda che si è rivelata mortale.

Incendio Rsa-Imilanesi.it

In seguito alle indagini che stanno continuando imperterrite, per poter disporre di un quadro completo di quanto accaduto, ora tra gli indagati si è aggiunto pure il nome del dg della cooperativa. Difatti per via dell’incendio che si è verificato all’interno della Rsa nel capoluogo lombardo, ora risulta indagato pure Giancarlo Anghinolfi. Si tratta del direttore generale dell’associazione che porta il nome di Proges.

Incendio nella Rsa: il progresso nelle indagini

Come accennato poco fa Giancarlo Anghinolfi adesso risulta essere iscritto nel registro degli indagati, con la motivazione corrispondente all’incendio e all’omicidio di tipo colposo plurimo.

Esattamente si sta parlando di colui che rappresentava il ruolo di direttore generale, che si occupava quindi della gestione della Casa per Coniugi posta nella città milanese.

La Rsa dove sei ospiti della struttura hanno perso la vita, durante la notte tra il 6 e il 7 luglio.

Tutto questo per via di una sigaretta accesa scaturita poi in uno spaventoso rogo. Quindi il nome di Giancarlo Anghinolfi rappresenta il secondo nominativo che si è provveduto a introdurre ufficialmente nelle documentazioni inerenti l’inchiesta.

Difatti pochi giorni prima si era già provveduto a inserire come primo nome quello di Claudia Zerletti, ovvero la direttrice responsabile della gestione dell’intera Rsa di via dei Cinquecento.

Incendio nella Rsa: su cosa si baseranno le prossime mosse all’interno dell’inchiesta

Il fatto di aver deciso di includere Anghinolfi nella lista degli indagati, per la verità si tratta di una disposizione che risultava quasi scontata. Questo per via del ruolo di grande responsabilità che gli era stato affidato. Ecco perché i procuratore aggiunto Tiziana Siciliano ha deciso di optare per questa decisione. Quest’ultima è stata presa pure da parte dei pubblici ministeri Sara Arduini e Maura Ripamonti, in seguito a una riunione eseguita internamente alla Procura.

Un incontro avvenuto con la presenza dei funzionari appartenenti alla Squadra Mobile, oltre che con quella del Comando provinciale dei vigili del fuoco.

Pochi giorni fa gli inquirenti sono andati negli uffici comunali, per ottenere così l’acquisizione dei documenti attinenti la Casa per Coniugi.

Indagini polizia-Imilanesi.it

In particolar modo si sono interessati ad acquisire la documentazione concernente la dotazione di tipo antincendio, con i vari regolamenti e le mancanze.

Per la data di venerdì 14 luglio si è deciso di effettuare un altro sopralluogo di genere tecnico, dentro all’edificio presente in via dei Cinquecento. Così si potranno attuare delle specifiche verifiche direttamente sul posto.

Se ci si basa su quanto scoperto fino a questo momento, i soggetti indagati saranno in tutto sei. Tra questi rientrano pure i nomi di tecnici e di funzionari che fanno parte di Palazzo Marino.

L’intento è quello di consentire loro di nominare dei consulenti di parte, i quali avranno modo di poter assistere alle esecuzioni delle autopsie delle persone anziane morte nell’incendio.

Queste ultime sono in programma per l’inizio della prossima settimana.

L’indagine parallela sul sistema antincendio

L’altro settore delle indagini riguarda esattamente la gara d’appalto, ossia quella per il ripristino dei rilevatori di fumo presenti nella Rsa.

Rsa-Imilanesi.it

Quest’altro filone, però, potrebbe proseguire con tempistiche molto più lunghe.

Tutto quello di cui si è al corrente per adesso è che tale impianto non funzionava perfettamente, come avrebbe dovuto.

Anzi, a quanto pare era totalmente non funzionante già da almeno un anno.

Inoltre attraverso le indagini si è potuto scoprire che soltanto pochi giorni prima del tragico accadimento notturno, era stato deciso un servizio di controllo affidato a un solo addetto antincendio.

Un provvedimento preso quindi poco tempo prima di quel rogo che ha causato la morte di sei persone e il ferimento di moltissimi ospiti presenti nella struttura per anziani.

Tra l’altro una volta interrogato colui che si occupava di questo controllo, si è venuti pure a sapere che gli era stato affidato il compito di pattugliare addirittura due strutture.

Dunque un solo addetto doveva non soltanto vigilare sulla Rsa interessata dall’incendio, ma pure su una seconda struttura per anziani posta esattamente in via dei Panigarola. Un edificio che porta il nome di Virgilio Ferrari.

Un lavoro che l’uomo doveva svolgere nel corso dei suoi turni notturni. Quando è stato interrogato, l’addetto antincendio ha infatti espresso le sue lamentele a riguardo. Sostenendo che solo lui non poteva controllare efficacemente entrambe le Rsa citate poc’anzi.

Considerazioni finali

Da quanto detto fino a questo momento, si può capire quanta negligenza ci sia stata in questa vicenda, sotto diversi punti di vista.

Trascuratezze che hanno poi comportato lo scaturire di quanto accaduto quella notte. Un avvenimento gravissimo, se si pensa che ha provocato sei morti anziani. Un rogo che si sarebbe quindi potuto evitare.

Ricordiamo che sembra che il tutto sia stato dovuto a un rogo che è scoppiato nella stanza 605, forse a causa di una sigaretta che stava fumando una donna di 86 anni, Laura Blasek.

Ecco che sulla base di quanto detto sinora è arrivato il turno del direttore generale della Proges, Giancarlo Anghinolfi, dirigente della cooperativa. altro indagato di questa brutta vicenda.

Intanto per oggi si attende un altro sopralluogo da parte di magistrati e investigatori. Questo sarà utile per fare ulteriori accertamenti sul luogo, in seguito alla visita dell’altro giorno effettuata nell’ufficio comunale, al fine  di poter accedere a diversi documenti utili.

Per poter far luce su questa vicenda e su quest’incendio che ha avuto tale epilogo.

 

Published by
Melania Di Pietrangelo