Incinta del decimo figlio e sorpresa a rubare. Una giovane 32enne di origini bosniache non può essere arrestata dalla Polizia di Stato.
Una giovane borseggiatrice bosniaca di 32 anni è stata fermata diverse volte nel corso degli anni dalle forze dell’ordine. Ma nonostante ciò in nessuna di queste occasioni è stato possibile arrestarla a causa di particolari condizioni personali o familiari.
Scippi e reati contro la persona, queste le accuse mosse nei confronti di una giovane borseggiatrice bosniaca di 32 anni condannata a 9 anni di reclusione. Nonostante ciò arrestare la ragazza, che è stata individuata dagli agenti di Polizia all’interno di un hotel di Monza, non è stato possibile in quanto incinta del decimo figlio.
La giovane nel corso degli anni si è resa protagonista di diversi reati. Già nel lontano 2004 ha infatti commesso una serie di scippi e furti oltre che reati legati all’immigrazione e violazioni in materia di armi.
Più volte è stata fermata ma in nessuna occasione è stato possibile arrestarla. O per questioni strettamente personali oppure per questioni familiari particolarmente gravi ed importanti da non consentirne l’arresto.
Come già affermato in precedenza la ragazza è stata condannata dalla Procura della Repubblica di Imperia a scontare ben 9 anni di carcere. L’accusa mossa nei suoi confronti è quella di reati contro la persona e contro il patrimonio.
Diverse inoltre le città italiane presso le quali alla ragazza è stato vietato accedere a specifiche aree come ad esempio le metropolitane e le stazioni in quanto più volte sorpresa a voler borseggiare i presenti.
Numerose quindi le condanne ricevute negli anni compresi tra il 2004 e il 2023. Condanne che hanno portato ad un provvedimento giudiziario di 7 anni, 11 mesi e 9 giorni di reclusione. Una condanna ancora da scontare. E poi ancora al pagamento di una multa pari a 4.060 euro.
Anche in quest’ultimo caso procedere all’arresto della giovane, già madre di 9 figli e in attesa del decimo, non è stato possibile. Il motivo? Uno stato di incompatibilità tra quello che è il regime carcerario e lo stato in cui si trova la donna.