Una donna di 49 anni si era preoccupata per il cospicuo aumento ponderale che aveva accumulato in meno di un anno. Dopo vari controlli è risultato che avesse un tumore ovarico di 42 kg, giudicato inoperabile. L’epilogo è positivo
Intervento chirurgico record alla Clinica Mangiagalli di Milano. Una donna di 49 anni di cui si conosce solo il nome (Rachele) di professione fala segretaria in una grande azienda fuori Lombardia. É una donna che lavora, madre di una figlia adolescente, piena d’impegni della vita quotidiana. All’inizio del 2022 si è accorta che stava accumulando peso. Inizialmente non ci ha fatto troppo caso, nonostante non avesse variato le sue abitudini quotidiane.
La donna partiva da 78 chilogrammi. In meno di un anno ha raggiunto 120 chili. Per lei è stato subito evidente che qualcosa non andasse. Per questo motivo si è fatta visitare da diversi specialisti.
La diagnosi, purtroppo, è stata infausta, tra le più pesanti da accettare. Rachele aveva un tumore ovarico dalle dimensioni spaventose, ben 42 chili. Era quello che aveva causato l’aumento incontrollato di peso. Le prime due strutture ospedaliere alle quali si è rivolta hanno dichiarato l’inoperabilità della massa.
É stato a qusto punto che la 49enne ha affrontato un ulteriore tentativo presso la Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano. Anche qui la diagnosi è stata confermata, tuttavia le hanno spiegato che l’intervento sarebbe stato molto complesso ma fattibile.
L’operazione è durata quattro ore. É stata eseguita dai dottori Fabio Amicarelli, Paola Colombo e Massimiliano Brambilla, chirurghi della Struttura complessa di Ginecologia diretta da Paolo Vercellini, con il supporto di Giuseppe Sofi, responsabile dell’Anestesia e Terapia Intensiva Donna-Bambino. Il tumore di 42 chili è stato rimosso e la paziente è già tornata nella sua città d’origine ed esegue controlli compatibili con la patologia che ha affrontato. É stato necessario asportare l’ovaio destro che era cresciuto a dismisura. Inoltre, i chirurghi hanno ricostruito la parete addominale della 49enne, deformata per adattarsi alla mole del tumore. Subito dopo l’intervento la donna è immediatamente al peso usuale di 78 chilogrammi.
La diagnosi del tumore ovarico di solito inizia con un esame pelvico durante il quale il medico cerca eventuali anomalie nelle ovaie o nell’utero. Potrebbe essere necessario eseguire ulteriori test, tra cui ecografia pelvica, tomografia computerizzata (TC) o risonanza magnetica (MRI) e un esame del sangue che ricerchi un marcatore tumorale chiamato CA-125.
I sintomi del tumore ovarico possono variare a seconda della fase in cui si trova la malattia e della tipologia. Tuttavia, alcuni sintomi comuni includono: