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Cronaca

Iniziato il processo alla Mantide della Brianza

Il processo alla mantide della Brianza, Tiziana Morandi, è iniziato ieri, ma l’accusata non si è presentata in aula.

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Ricordiamo che Tiziana Morandi residente a Roncello, è stata accusata di avere un narcotizzato e poi derubato circa 10 uomini di età tra 27 e 84 anni nel corso degli ultimi mesi.

La donna è stata arrestata a luglio dello scorso anno e ancora adesso si trova in carcere dove sta scontando la sua pena non ancora definitiva.

Tanti i capi di imputazione che pendono sulla mantide della Brianza

Su di lei pendono diversi capi di imputazione. I reati di cui è stata accusata vanno da: utilizzo indebito di carte di credito, rapina, lesioni, violazione della legge sugli stupefacenti. Poi è stata accusata di aver procurato uno stato di incapacità mentale, quindi incapacità di intendere e di volere mediante la somministrazione di benzodiazepine su una delle sue tante vittime.

Due medici avanzano l’ipotesi secondo la quale Tiziana Morandi avrebbe agito inconsapevolmente a causa di problemi di salute mentale e psichica

Intanto i pm monzesi Carlo Cinque e Giovanni Santini, si sono opposti al giudizio di due testimoni intervenuti in difesa della mantide. Si tratta di uno psichiatra e di un medico secondo i quali la donna di 47 anni avrebbe sofferto in passato di alcuni problemi di salute gravi che avrebbero avuto delle ripercussioni sulla sua salute psichica e mentale. Questi quindi avrebbero causato tutto il resto. Per cui secondo il medico e lo psichiatra, quanto da lei commesso è frutto di infermità mentale.

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Tutto questo è avvenuto in vista della richiesta della perizia psichiatrica che però è stata subito respinta dal giudice che la ritiene inopportuna. Piuttosto il giudice che si sta occupando del caso della mantide, ha scelto di rinviare a giudizio Tiziana Morandi.

Il tribunale ha accettato i due testimoni intervenuti in difesa della donna, ma non farà uso del parere medico non richiesto

Il tribunale accetta i due testimoni, in relazione ai capi di imputazione ma il loro parere non sarà preso in considerazione come consulto medico perché la procura non ha nominato dei consulenti tecnici di parte. Il processo ad ogni modo, è stato rinviato almeno per il momento e riprenderà a giugno.

Nel frattempo un ventottenne di Trezzo sull’Adda, si è costituito parte civile e ha richiesto il giusto risarcimento danni. La donna invece rimarrà in carcere fino al giorno del processo, soltanto allora si scoprirà quali saranno le conseguenze che sarà costretta a pagare per i reati da lei commessi.

Published by
Giusy Pirosa