INPS, 400 euro in meno sul cedolino di questi pensionati: chi ne riceverà di meno

Per questi pensionati non ci sono buone notizie, con 400 euro in meno a fine mese: quali sono i fattori determinanti?

400 euro in meno
400 euro in meno-imilanesi.nanopress.it

La questione delle pensioni non si chiude mai e in attesa del nuovo cedolino di marzo, ci sono alcuni pensionati che si pongono non poche domande in merito. In effetti, ci sono state molte novità in questo ultimo periodo con la rivaluzione degli assegni. Nonostante questo, una categoria in particolare potrebbe ricevere sino a 400 euro in meno. Questo fatto ha allertato i pensionati ed è iniziato il conto alla rovescia per capire a chi capiterà e perché. Facciamo chiarezza?

Riforma pensioni: nuove regole per i pensionati

Con la riforma delle pensioni del Governo Meloni, alcuni sistemi potrebbero essere completamente rivoluzionati. Le regole per il pensionamento sono quelle previste dalla legge attuale, ma è anche possibile ottenere degli strumenti per anticipare oppure posticipare l’uscita dal lavoro.

È quindi naturale che una certa flessibilità sulla pensione possa lasciare il libero arbitrio al soggetto interessato, ovvero al lavoratore. Da una parte si può ottenere di uscire prima dal lavoro, ma dall’altra si devono fare i conti con un assegno più basso.

Chi desidera chiedere la pensione dopo aver compiuto 61 anni, nel 2023 è previsto uno strumento di questo tipo da tenere in considerazione sino al 2024. L’età in questione è stata individuata come se fosse a metà per coloro che hanno maturato già i contributi, ma non hanno ancora compiuto l’età corretta richiesta dalla legge italiana.

pensionato preoccupato
pensionato preoccupato-imilanesi.nanopress.it

La flessibilità è quindi prevista con una diversa età anagrafica, dando la possibilità ai pensionati di poter trovare una età anagrafica differente per uscire dal lavoro. Ogni scelta ha le sue conseguenze, infatti l’assegno potrebbe essere molto più basso del previsto.

400 euro in meno a questi pensionati a fine mese

Se a 61 anni si hanno tutti i requisiti per poter accedere alla pensione, il soggetto interessato dovrà chiedere di andare via dal lavoro senza aspettare i 67 anni. Il meccanismo lo prevede, rispettando determinati requisiti, ma con un assegno più basso che viene percepito sino ai 67 anni (età di entrata della pensione di vecchiaia).

Per comprendere meglio lo svantaggio legato all’assegno, un soggetto che ha versato 39 oppure 41 anni di contributi avrà una perdita mensile pari a 400 euro. All’anno sono 23.195 euro per chi desidera uscire a 61 anni e non aspettare i 67 anni.

cedolino ribassato
cedolino ribassato-imilanesi.nanopress.it

Una condizione che porta il lavoratore a pensare cosa fare e quando uscire dal lavoro, perché non sempre potrebbe essere conveniente. Una perdita di 400 euro al mese si va a recuperare in un secondo momento, attendendo l’età pensionabile e continuando a lavorare.

Questa è una scelta individuale di ogni lavoratore nel momento in cui si ritrova con i contributi utili per poter fare un passo indietro, chiedendo all’INPS la pensione. Il Governo offre una serie di strumenti utili, ma ci sono dei vantaggi e degli svantaggi da tenere sotto controllo.

Impostazioni privacy