La Legge di Bilancio 2023 muove i primi passi sulle pensioni. Molti i fortunati ma per alcuni c’è una brutta sorpresa.
Con la nuova Legge di Bilancio sono state introdotte le prime nuove misure per le pensioni. Il governo ha più volte annunciato di avere tra i suoi obiettivi primari una completa riforma del sistema pensionistico, prevista nel corso del 2023. Nel frattempo però stanno già prendendo forma le prime modifiche ad alcuni dettagli che riguardano le pensioni. Tra queste una delle più importanti prevede degli aumenti suddivisi per fasce. Allo stesso tempo però c’è anche chi vedrà diminuire gli importi mensili del cedolino pensionistico. Vediamo nel dettaglio chi sarò colpito, in positivo e in negativo, da questi cambiamenti.
Gli aumenti pensionistici, la rivalutazione a fasce
Per rimodulare le pensioni sono previsti dei cambiamenti già dall’inizio del 2023. Mentre si sta ancora lavorando sulla riforma totale del sistema pensionistico, valutando opzioni e proponendo valide alternative per evitare un ritorno alla legge Fornero e per consentire un giusto pensionamento ai cittadini, arrivano già i primi provvedimenti della Legge di Bilancio. Tra questi c’è l’importante cambiamento dei parametri per le rivalutazioni pensionistiche. Sono previste infatti sei fasce suddivise per reddito che apporteranno delle modifiche mensili eque per tutti, in base all’importo che si percepisce.
La prima fascia riguarda le pensioni con importi mensili fino a 2.100 Euro lordi, per le quali è prevista una rivalutazione del 100% al mese.
Nella seconda fascia sono comprese le pensioni che vanno dai 2.101 Euro e 2.625 Euro lordi al mese che saranno rivalutate dell’80%.
La terza fascia racchiude le pensioni con importi che vanno dai 2626 Euro ai 3150 Euro lordi. Per loro la rivalutazione sarà pari al 55%.
Sono comprese nella quarta fascia le pensioni con un lordo mensile che vada da 3.151 Euro a 4,200 Euro , che saranno rivalutate del 50%.
La quinta fascia comprende le pensioni tra i 4.201 Euro e i 5.250 Euro lordi, che vedranno una rivalutazione del 40%
Infine, la sesta fascia raggruppa tutte le pensioni di importi superiori ai 5.250 euro lordi mensili. Per queste la rivalutazione sarà pari al 35%
Sicuramente per essere uno dei primi provvedimenti in arrivo le premesse sembrerebbero più che buone, eppure nonostante gli incrementi c’è chi vedrà una diminuzione dell’importo sul cedolino pensionistico mensile.
Riduzione del cedolino pensionistico, chi sarà colpito
Come dicevamo sono previsti incrementi ed è atteso un totale rivoluzionamento (in positivo) delle pensioni. Eppure già con queste prime introduzioni per l’anno che verrà, c’è chi vedrà il proprio cedolino mensile diminuire. Questo a causa proprio della rivalutazione, che per quanto sia una misura positiva e a sostegno del reddito pensionistico, per il 2023 è prevista in misura leggermente diversa.
Se infatti fino al 2022 la rivalutazione era calcolata su una percentuale pari al 5,47%, dal 2023 si avrà un calo di percentuale fino al 4,01%, che porterà nelle tasche di alcuni pensionati fino a ben 528 Euro in meno.
Ma chi sarà a risentire più fortemente di questo cambiamento negativo nell’anno che verrà?
La misura andrà a colpire bene o male tutti, ma una categoria in particolare vedrà un notevole abbassamento del cedolino. Le persone che a partire dal 2023 saranno più pesantemente coinvolte nella modifica dei punti percentuale per la rivalutazione, sono coloro che percepiscono un assegno pensionistico pari o superiore a 3.000 Euro lordi mensili. Per loro, rispetto all’anno attuale la perdita sarà pari a 528 Euro nel corso dell’anno, circa 44 Euro ogni mese.