Ci sono non pochi arretrati di gennaio che aspettano solo di essere incassati dai pensionati: quali sono le novità sulle pensioni INPS?
Il Governo Meloni ha le idee chiare in merito alle pensioni, tanto che per il 2024 è prevista la nuova riforma. Un lavoro lungo e annoso, ma nel frattempo i pensionati hanno potuto già ricevere alcune belle notizie. Da gennaio si sono aggiunte anche le rivalutazioni come da legge italiana vigente, calcolate appositamente per far fronte al costo della vita e a tutti gli aumenti dovuti dall’inflazione. Ora c’è un’altra novità, con gli arretrati di gennaio che spettano ai pensionati di diversa categoria. Facciamo chiarezza?
Rivalutazione e pensioni: le novità dal Governo
Le rivalutazioni hanno aumentato le pensioni dello 7,3%, con una attenzione relativa a tutte le quote degli assegni. La rivalutazione è dovuta ed è gestita come la legge italiana vigente. Una percentuale provvisoria che ha poi avuto una conferma in questi mesi: i pensionati riceveranno infatti i soldi mancanti a gennaio 2024. Questo per lasciare tempo all’INPS di poter effettuare tutti quanti i conteggi relativi.
Non è tutto, nel 2024 si prevede di avere anche la bozza per riforma pensionistica ad oggi non ancora presente. Il Governo Meloni è attualmente a lavoro per creare una riforma attenta alle necessità dei cittadini italiani, con riforme e calcoli che possano rispondere alle domande di questi anni.
Arretrati di gennaio per i pensionati di queste categorie
Ma ci sono anche altre novità che riguardano le pensioni e gli arretrati di gennaio. I pensionati stanno affrontando un periodo di grande rivoluzione e, come accennato, da inizio anno in poi si sono visti accreditare delle somme aggiuntive sul conto.
Inoltre, ci sono dei piccoli aumenti per le pensioni minime che sono sotto la lente di ingrandimento del Governo. Con la circolare INPS del 3 aprile 2023 numero 35, si è concretizzato un aumento come stabilito dalla Legge di Bilancio 2023. L’aumento in questione decorrerebbe da gennaio 2023, con una rivalutazione in percentuale che varierà a seconda della fascia di età del pensionato.
Questa è una rivalutazione del tutto straordinaria, ad oggi non ancora applicata sugli importi al minimo percepiti. La circolare INPS mette l’accento su quello che accadrà a breve, si presume maggio, anche se non ci sono ancora date di conferma. Quel che è certo è che i pensionati non riceveranno solo la quota maggiorata, ma anche tutti gli arretrati non goduti a partire da inizio anno 2023.
Come accennato, l’aumento cambia in base alla fascia di età del pensionato. Gli under 75 potranno godere di una rivalutazione dell’1,5% con un aumento ottimo di 8,46 euro per ogni assegno.
Dopo i 75 anni si potrà avere un aumento differente, portando la pensione minima a sfiorare i 600 euro, con l’assegno di 599,82 euro. Nel 2024 questa rivalutazione avrà un importo maggiorato, secondo gli esperti del settore. Questo ha un significato importante, con un aumento delle pensioni da non sottovalutare.