Alcuni lavoratori hanno la possibilità di andare in pensione già a 60 anni. Vediamo come è possibile e chi può aderire.
La rivalutazione delle pensioni a seguito dell’ultima Legge di Bilancio ha portato molti cambiamenti, tra cui i tanto attesi aumenti mensili. Ma tra le tante opzioni pensionistiche proposte dall’INPS ai lavoratori, ce ne sono molte che consentono di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro anche di parecchi anni rispetto a quanto previsto dalla pensione di vecchiaia. È addirittura possibile andare in pensione all’età di 60 anni. Ecco tutti i dettagli.
Sembra assurdo visto il periodo economico che sta vivendo il nostro paese, eppure alcuni lavoratori che abbiano compiuto 60 anni possono già andare in pensione. Per quanto la situazione delle pensioni non sia delle migliori, sono in corso dei cambiamenti favorevoli che possono portare alcuni lavoratori a scegliere di ritirarsi prima dal loro impiego, specialmente se il loro assegno pensionistico permetterebbe loro di vivere dignitosamente. Ci sono ovviamente dei requisiti da rispettare, ecco quali sono.
L’opzione è quella della pensione di vecchiaia con invalidità pensionabile, grazie alla quale un lavoratore che abbia un’invalidità pari almeno all’80% può ritirarsi dal lavoro con 20 anni di contributi e un’età anagrafica pari a 58 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini.
Inoltre una volta raggiunti i 60 anni di età, è possibile accedere alla quiescenza anche grazie ad altre misure. Nel caso di lavoratori che abbiano maturato almeno 42 anni più 10 mesi di contributi versati, è possibile anticipare il pensionamento già a 60 anni. Questo per gli uomini, mentre per le donne i parametri sono più bassi e corrispondono a un anno in meno, ovvero 41 anni e 10 mesi di contributi. Nel 2023 quindi potranno andare in pensione tutti i nati nel 1963 che rispettano i requisiti sopra indicati.
Oltre alle misure precedentemente citate, c’è un’altra opzione per ritirarsi anticipatamente dal mondo del lavoro. Questa opzione coinvolge tutti i lavoratori che abbiano iniziato a versare contributi prima dei 19 anni di età, i quali possono usufruire di Quota 41.
La misura è rivolta però solo a una determinata platea di lavoratori. Tra i requisiti è necessario essere disoccupati, oppure essere dei caregiver, invalidi o essere impiegati in lavori gravosi.
Resta fermo il fatto che i contributi devono essere calcolati sui giorni effettivi di lavoro escludendo dunque malattie e disoccupazione. Dunque starà poi al singolo lavoratore, sulla base dei propri calcoli economici, scegliere se decidere di ritirarsi anticipatamente e percepire una determinata somma di pensione o continuare a lavorare per alimentare ulteriormente i contributi in vista della pensione di vecchiaia.